lunedì 11 aprile 2011

CUTROFIANO “VILLAGGIO DELL’ACCOGLIENZA E SOSTENIBILE” ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011

Perché un progetto

Uno dei motivi fondamentali per cui i migliori giovani lasciano il nostro paese è la mancanza di futuro non tanto economico quanto di progetto e di identità.

Manca un progetto per cui impegnarsi e nel quale sentirsi parte importante.

Nessuna programmazione amministrativa è stata messa in campo, nessun progetto identitario ed oggi, nel villaggio globale, siamo persi e ci sentiamo impotenti.

Tutti i cittadini di Cutrofiano, ma il fenomeno è endemico, soffrono tale situazione e ormai non fanno distinzione tra destra e sinistra, i personaggi sono tutti “uguali”, in nessuno di loro è possibile riporre alcuna speranza,...

Per parlare soltanto dell’esperienza di cui sono stato personalmente testimone e cioè dal 1980 ad oggi, finiti gli anni dei leader storici, nessuna amministrazione ha concluso naturalmente il suo mandato infatti quando non si è arrivati al commissario prefettizio si sono registrate drastiche spaccature nelle maggioranze che hanno impedito ogni azione amministrativa utile ai cittadini.

Il risultato di tutto ciò è un paese fermo, oggi in mezzo ad una crisi mondiale di cui però nessuno ha in coraggio di evidenziarne le vere cause, nessuna proposta, nessuna speranza.

Cosa può fare l’amministrazione comunale di un piccolo paese come il nostro?

ELABORARE, CONDIVIDERE E PROPORRE ALL’ELETTORE UN PROGRAMMA

· Capace di stimolare la partecipazione delle donne e degli uomini che vogliono dare voce ed opportunità a chi non ha né l’una e né le altre;

· Capace di ravvivare la speranza e non solo la speranza di un mondo migliore, ecosostenibile.

· Una città pulita ed ospitale capace di offrire, prima ai cittadini residenti e poi ai graditi ospiti vacanzieri, cultura, tradizione, alimenti e prodotti da portare a casa sua, accoglienza calorosa.

Che in questi termini ciascuno di noi, di sinistra, condivide assolutamente.

Occorre quindi mettere in ordine tutta una serie di azioni possibili tutte perfettamente coerenti agli obiettivi finali ad alle strategie ed aprire una discussione approfondita che conduca alla condivisione più convinta possibile.

A questo percorso sono chiamati dapprima le donne e gli uomini del partito, quindi le forze sociali, gli altri partiti e le associazioni che vi si accostano, insomma tutte le persone di buona volontà.

A questo punto il programma, che ha subito precisazioni ed aggiustamenti, è condiviso ed è pronto per essere presentarlo alla cittadinanza per il consenso elettorale.

Si tratta ora, finalmente, di scegliere le donne e gli uomini adatti ed in possesso anche di alcuni requisiti indispensabili quali:

la ferma condivisione degli obiettivi individuati;

la capacità di portarli alla conoscenza dei cittadini;

il coraggio di perseguirli mettendo da parte ogni ambizione personale;

l’attitudine al lavoro di squadra e di coinvolgimento di quanti siano pronti a dare un contributo fattivo;

il potenziale elettorale.

Questo programma, di medio e lungo termine, potrà essere attuato in parte con le azioni correnti prima tra tutte l’azione “culturale” volta a sensibilizzare i cittadini sui temi coinvolti ed in parte a mano a mano che si renderanno disponibili le risorse economiche delle quali si farà costantemente ricerca a tutti gli enti dai locali ai regionali statali ed europei con un ufficio ovvero con degli osservatori dedicati.

In campagna elettorale questo programma/progetto deve essere illustro al cittadino senza illudere, senza nascondere, senza mistificare. Testimoniando però l’impegno credibile a fare del nostro meglio per la buona riuscita.

Tutti sanno che nessuna idea o progetto è mai stato condiviso da tutti, occorre evidentemente avere il coraggio, una volta studiato e condiviso, di difenderlo e di portarlo avanti fino in fondo, per il bene di tutti.

Premessa

PERSONALMENTE sono convinto che la crisi che stiamo vivendo ha origine nella limitata disponibilità delle risorse naturali come il cibo, l’energia, i materiali utilizzati per le costruzioni di case, strade, macchine ed attrezzature di ogni tipo, unitamente al loro utilizzo.

Infatti la civiltà in cui viviamo ne propone un utilizzo che non tiene conto di tale limitatezza e ci impegna sempre più a lavorare per produrre beni e servizi i cui sottoprodotti diventano rifiuti che non riusciamo più a smaltire ed ancor meno a recuperare, sia pure ai costi altissimi che non riusciamo peraltro a sostenere.

Questo modello di sviluppo, su cui siamo incamminati da poco più di un secolo, ha già dimostrato tutto il suo fallimento con le crisi periodiche, come quella attuale, che sono soltanto la punta dell’iceberg: insomma è un modello di sviluppo non sostenibile.

Una volta si lavorava duramente per produrre il cibo e quel poco che serviva, vestiti, case, piccoli comfort, l’avvento della macchina a vapore e poi dei motori endotermici dovevano riscattare l’uomo dalla fatica. In realtà con la rivoluzione industriale si è dovuto lavorare di più ed in condizioni umane molto peggiori. Tutti i progressi sopraggiunti hanno sortito gli stessi effetti:

i molti lavorano di più a vantaggio di pochi, sempre più ricchi.

Come contrastare nel nostro piccolo questo fenomeno aberrante?

Occorre attivare un processo di sviluppo sostenibile in cui la ricchezza prodotta sia distribuita direttamente agli attori di tale sviluppo, dunque uno sviluppo democratico.

La mia idea

Partendo dall’artigianato della terracotta a la sua mostra che attrae circa 10.000 visitatori nei 10 giorni di apertura.

Infatti se a queste persone, dopo un adeguato studio e preparazione, si propone una visita alle “attrazioni” di cui disponiamo e che devono essere adeguate per l’occasione quindi anche per tutto l’anno tra cui:

il museo della terracotta e delle tradizioni;

il parco dei fossili;

il borgo rurale;

i frantoi ipogei;

il borgo antico;

alcuni scorci della nostra campagna;

le principali aziende di prodotti e servizi;

dove fare qualche acquisto di prodotti tipici.

Ciascuno di questi luoghi deve essere “efficientato” cioè reso fruibile sia fisicamente che per mezzo di personale formato e qualificato.

Uno stand accuratamente allestito e gestito stimolerà il desiderio di visitare e conoscere il nostro territorio e la nostra cultura fatta di tradizioni, di buon cibo, di musica e ballo.

Un sistema di trasporti potrà accompagnare l’ospite per l’itinerario o singole tappe.

Nello stesso stand si promuoverà una vacanza in campagna dove adulti e piccini possono vivere l’esperienza di come si coltiva l’insalata, o la vigna, si alleva un piccolo animale da cortile, etc.

Per questa fase occorre un tempo maggiore per adeguare le strutture di campagna, ne sono disponibili moltissime, e formare gli addetti i quali saranno poi in grado di offrire prodotti del proprio podere, naturali, biologici magari anche spediti direttamente a casa dell’ospite.

Tutta una serie di azioni collaterali deve essere messa in programma.

Il centro abitato.

Pulito ed accogliente dimostra la sua sensibilità verso l’uomo, il disabile, mediante una revisione profonda del piano traffico, delle barriere architettoniche, con la costituzione di adeguate isole pedonali che danno spazio al tempo libero, ai commerci ed al piccolo artigianato. Piste ciclabili, parcheggi per bici e scooter, verde attrezzato.

Dimostra anche la sua sensibilità verso l’ambiente con la installazione impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la circolazione dei mezzi pubblici ecologici, una municipalizzata si potrà occupare proprio della produzione e gestione dell’energia elettrica ma anche di biometano o altri fluidi energetici (ci sono esempi di piccoli paesi già funzionanti!!)creando occupazione e ricchezza duratura.

Le occasioni culturali come un teatro stabile, l’insegnamento su vasta scala della musica come contrasto alla dispersione scolastica e giovanile.

L’insegnamento organizzato del ballo e dei suoni della pizzica è già in molte città italiane un fatto economico, noi siamo l’Origine di tutto ciò e Cutrofiano ha dato i natali agli uomini che ci hanno rappresentato in Europa, abbiamo nella grecia salentina tutti gli strumenti storici e culturali, quale migliore occasione per valorizzarne la funzione?

Tutti i cittadini già avvezzi per natura alla ospitalità, possano ricevere una formazione permanete per migliorare la predisposizione naturale all’accoglienza.

Nell’analisi collettiva emergeranno tutti gli aspetti correlati ma la linea guida può ritenersi tracciata e sarà facile assumere le decisioni coerenti.

Conclusioni

Certo l’impegno è grande ma molti saranno entusiasti di collaborare a questo affascinante progetto a condizione che il disinteresse e la trasparenza siano costantemente percepiti da tutti.

Gli amministratori uscenti, conoscendo il bilancio e le necessità emerse durante il loro mandato, potranno suggerire e mettere alla discussione particolari obiettivi anche di breve termine.

Il programma deve essere ambizioso e le sue linee devono essere condivise dapprima da un nocciolo duro cha adotterà tutte le misure necessarie per la sua attuazione, nel tempo, con costanza e determinazione, coerentemente.

Il presente documento rappresenta soltanto una linea di ragionamento ed avrà valore di programma soltanto dopo le integrazioni e, la discussione e la condivisione da parte del “nocciolo duro”, poi dei partiti e delle donne ed uomini che saranno chiamati a candidarsi per presentarlo agli elettori per la convalida elettorale.

01 aprile 2011

Tommaso Meleleo

Grazie per l’attenzione.

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