Martedì 18 maggio Assemblee di Ateneo in tutta Italia contro il DDL Gelmini con occupazioni simboliche dei Rettorati
Mercoledì 19 maggio – dalle ore 10,30 in poi davanti al Senato Manifestazione sit-in nazionale
L’articolo 9 della nostra Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.” Non solo la carta costituzionale si occupa di ricerca ma la colloca fra i principi fondamentali, nel primo blocco di 12 articoli.
La cultura e la ricerca scientifica sono considerati diritti fondamentali, ma come si possono garantire questi beni primari senza opportuni investimenti? L’Italia è l’unico paese in Europa che ha diminuito progressivamente i finanziamenti pubblici.
Ad esempio, il solo FFO ha perso l’11% dal 2001 a oggi. Per confronto, nei prossimi 5 anni, il governo di centro-destra della Merkel ha stanziato 7,7 miliardi di euro aggiuntivi per le università e 14,6 miliardi per lo sviluppo dell’alta tecnologia nei settori strategici: energia, clima, salute e sicurezza.
Le finanziarie del Governo hanno tagliato risorse economiche nei settori della Scuola, della Università e della Ricerca, fino al punto di negare, nei fatti, questi diritti: in tre anni Sono stati sottratti almeno 10 miliardi di euro. Anche il recente DDL sull’Università, dietro la pretesa razionalizzazione, sancisce ulteriori tagli di bilancio per gli Atenei, ormai a rischio di sopravvivenza.
Su questi temi l’azione dell’opposizione deve essere radicale e a tutto campo.
- Innanzitutto, occorre ribadire l’assoluta priorità del finanziamento pubblico. Un finanziamento che deve recuperare immediatamente i tagli e, in prospettiva, cominciare ad aumentare gli investimenti per raggiungere i valori medi europei.
- Proprio in un periodo di crisi economica c’è bisogno stabilire delle priorità e decidere, per esempio, se sia più utile per il Paese comprare 130 caccia F-35 (costo 17 miliardi di €) o investire sull’Università e sulla Ricerca, costruire il ponte sullo Stretto o finanziare una Scuola pubblica di qualità.
- Bisogna puntare sulla qualità dell’insegnamento e della ricerca e valorizzare la professionalità di docenti e ricercatori.
- Occorre finanziare subito la stabilizzazione dei precari nella Scuola, nell’Università e nella Ricerca ed aprire al reclutamento di giovani ricercatori guardando all’Europa, alla Carta dei Ricercatori e a procedure trasparenti nei concorsi.
Per questo aderiamo alla Settimana di mobilitazione, dal 17 al 22 Maggio, e siamo al fianco dei lavoratori della conoscenza che si battono per un’Università pubblica, autonoma, di qualità, aperta a tutti.
E’ una battaglia di democrazia per garantire un diritto sancito dalla Costituzione.
Sinistra Ecologia Libertà (SEL)
Forum dei SAPERI
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