sabato 11 dicembre 2010

I Consiglieri Comunali di opposizione disertano le sedute del Consiglio Comunale.



I Consiglieri Comunali di opposizione disertano le sedute del Consiglio Comunale.

I consiglieri comunali di opposizione rappresentanti del Partito Democratico, della Fiamma Tricolore, del Popolo della Libertà e dell’Unione Democratica di Centro, disertano le sedute del Consiglio comunale dimostrando, in tal modo, disaffezione alla carica per la quale sono stati votati e scarso senso dell’Istituzione che dovrebbero rappresentare.

In occasione dei Consigli Comunali, da circa sei mesi a questa parte, in tre sedute sono comparsi solo per manifestare la loro indisponibilità a partecipare ai lavori dell’Assise e immediatamente dopo hanno abbandonato l’Aula.

Difatti, hanno rinunciato alla loro carica e al loro ruolo per la discussione di delicati e importanti problemi della nostra Comunità.

Così, per esempio, nella seduta del Consiglio Comunale del 17 giugno 2010 non hanno discusso sulla proposta di approvazione del documento contabile più importante del Comune e cioè il bilancio di previsione 2010 e su quella di regolamento per la cessione in proprietà delle aree comprese nel PIP; in quella del 30 settembre 2010, sulla proposta di salvaguardia degli equilibri di bilancio e di realizzazione di una rotatoria sull’incrocio tra la S.P. 361 e la S.P. 198, importante per la sicurezza stradale e in quella del 29 novembre 2010, tra le altre, sul programma comunale d’interventi per il diritto allo studio, molto attuale e delicato .

E’ evidente che i consiglieri comunali di opposizione, assenti ingiustificati dall’Istituzione più importante, preferiscano le chiacchiere di piazza alle assunzioni delle responsabilità per le quali sono stati eletti dai Cutrofianesi!

Per questo e per altro, la Cittadinanza è invitata all’incontro con il Sindaco che si terrà domenica 12 dicembre p.v. alle ore 18,00 presso l’Aula Consiliare di Via Bovio.

Cutrofiano 9 dicembre 2010

Il circolo comunale di Sinistra Ecologia Libertà

sabato 20 novembre 2010


CHE CONFUSIONE!

Ha provocato grande stupore e sdegno TRA GLI ELETTORI CUTROFIANESI, specie tra quelli del Centro-Sinistra, il manifesto apparso sui muri del nostro paese a firma congiunta delle segreterie locali del PD, UDC, PDL, MS-Fiamma Tricolore.

Difatti riesce difficile cogliere il filo conduttore politico comune tra le idee laico-riformiste del PD, con quelle confessionali dell’UDC, sregolate berlusconiane del PDL e neofasciste del Movimento Sociale Fiamma Tricolore.

E’ il segno tangibile della confusione e del qualunquismo che regnano sovrani nelle segreterie politiche di quei partiti!

Noi ancora crediamo che la politica debba fondarsi su valori e ideali condivisi!

In altri termini, per noi, la politica non è opportunismo e numeri né sola approvazione di piani urbanistici e delibere contabili, come dimostrano di intenderla i sottoscrittori di quel manifesto, ma condivisione di valori e d’idee.

Per noi la politica è, per esempio, non sentire più offendere con appellativi ingiuriosi che denotano disprezzo verso gli omosessuali, in Consiglio Comunale, il Presidente della Regione, , frutto di una cultura retrograda che non ha eguali nel mondo occidentale; è parlare dei diritti civili delle lavoratrici straniere esistenti nella nostra comunità; è condividere la festa della “Liberazione” con le canzoni partigiane e antifasciste di “Bella Ciao” e “Fischia il Vento”.

Insomma, noi siamo disposti a condividere con le altre forze politiche solo questi valori, fondati su diritti civili e antifascisti!

Pertanto noi crediamo che in questa fase politica sia necessario avviare un processo di riflessione seria interna ai partiti locali per non proporre, fra qualche mese, agli elettori Cutrofianesi progetti retrogradi e dannosi!

Cutrofiano 18 novembre 2010

Il circolo di Sinistra Ecologia Libertà

domenica 7 novembre 2010


Lettera aperta

Al Sindaco del Comune di Cutrofiano ed a tutti i Consiglieri Comunali di Cutrofiano,

innanzitutto il circolo di SEL di Cutrofiano intende esprimere la sua solidarietà ed il suo sostegno politico al Sindaco del Comune di Cutrofiano, che nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni dalla carica, e richiamare il Consiglio Comunale ad un senso di responsabilità politica per evitare l’arrivo del Commissario Prefettizio in Cutrofiano.

La storia politica ed amministrativa del Comune di Cutrofiano sembra sia passata invano!!!

Eppure molti degli attuali Consiglieri Comunali si sono resi protagonisti, già in passato, di uno, due o di tutti e tre i commissariamenti del Comune, con evidenti e gravissimi danni per tutta la collettività: basti pensare che il male dei mali di Cutrofiano e cioè il concepimento del Municipio nuovo è avvenuto con il Commissario Prefettizio del 1988, e deliberato definitivamente dal successivo Consiglio Comunale che, a sua volta, ha provocato il Commissariamento del 1992; la stessa storia si è ripetuta nel 2000!

Scorrendo i nomi dei consiglieri comunali di quegli anni, ancora oggi, alcuni di essi, sono sulla breccia politica cutrofianese a vario titolo, rendendosi protagonisti, sempre in negativo (ahinoi!), delle sorti della nostra Comunità.

Il circo SEL di Cutrofiano, oggi, considerati i gravi problemi politici che gravano sull’agenda del Sindaco e del Consiglio Comunale, invita il Sindaco a ritirare le dimissioni ed i Consiglieri Comunali ad assumere un alto senso di responsabilità, per non creare un vuoto politico sino alla scadenza della Consigliatura, che dovrebbe avvenire nei primi mesi del prossimo anno, al fine di non vanificare, con una semplice firma del Commissario Prefettizio, il dibattito politico che si è aperto nell’ultimo periodo, e sacrificare, ancora una volta, la nostra Comunità per meri calcoli di bottega.

Cutrofiano 5 novembre 2010

Il circolo di Sinistra Ecologia Libertà

lunedì 25 ottobre 2010

IL NUOVO STATUTO DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

Statuto

Articolo 1 SEL
1. Sinistra Ecologia Libertà è una libera, laica, democratica e aperta organizzazione politica di donne e
uomini fondata sul principio della libertà, solidarietà ed eguaglianza, dell’ecologia e della differenza
sessuale.
2. SEL, ispirandosi ai principi della Costituzione, è impegnata a rimuovere ogni ostacolo alla piena
partecipazione politica delle donne nei suoi organismi dirigenti ed esecutivi, nella scelta delle
candidature nelle assemblee elettive. SEL promuove altresì la piena partecipazione delle giovani
generazioni alla politica.
3. SEL rispetta il pluralismo delle opzioni culturali e delle posizioni politiche al suo interno e riconosce
pari dignità a tutte le condizioni personali, quali il genere, l’età, le convinzioni religione, le
disabilità, l’identità e orientamento di genere, l’orientamento sessuale, nazionalità e appartenenza ai
popoli riconosciuti dall'Onu.
4. SEL assicura informazione, trasparenza e partecipazione. A tal fine, oltre alle forme di
partecipazione diretta delle iscritte e degli iscritti e dei circoli, si avvarrà del sistema informazione
web (Siw), anche per la sperimentazione di nuove forme di democrazia digitale. SEL rende visibili
attraverso gli stessi strumenti tutte le informazioni sulla vita politica interna, sulle riunioni, le
deliberazioni politiche, il bilancio.
5. SEL promuove e organizza pratiche di democrazia partecipata. Le forme della democrazia
partecipativa e diretta progressivamente saranno quelle che definiranno anche la democrazia interna
all'organizzazione.
6. SEL promuove momenti di formazione collettiva, quali seminari e momenti di studio, per
l’elaborazione collettiva di proposte e indirizzi politico-programmativi, per la crescita di competenze
specifiche e articolate al fine di assicurare il rinnovamento dei gruppi dirigenti fondato sulle reali
capacità di direzione politica.
7. SEL aderisce al codice di autoregolamentazione per le candidature approvato dalla Commissione
Antimafia.
Articolo 2 Iscritte e iscritti
1. Tutte le donne e gli uomini, maggiori di quattordici anni, indipendentemente dalla loro cittadinanza
possono iscriversi a SEL, aderendo così al presente statuto e ai regolamenti interni.
2. Tutte le iscritte e tutti gli iscritti hanno diritto: 2.1 partecipare alla determinazione dell’indirizzo
politico di SEL; 2.2 ad esercitare il proprio voto ed essere candidate/i nell’elezione degli organismi
dirigenti; 2.3 conoscere le determinazioni dei gruppi dirigenti ed avere accesso a tutti gli aspetti della
vita democratica interna; 2.4 partecipare all’attività e all’iniziativa politica di SEL e dei suoi circoli;
2.5 ricorrere agli organismi di garanzia secondo le norme stabilite dal presente statuto e dal
regolamento di garanzia.
3. Tutte le iscritte e tutti gli iscritti hanno il dovere: 2.1 di contribuire alla discussione, all’elaborazione
della proposta e all’iniziativa politica; 2.2 contribuire al sostegno economico di SEL; 2.3 rispettare il
presente Statuto e i regolamenti; 2.4 favorire la partecipazione e l’adesione di altre donne e altri
uomini a SEL.
4. Tutte le iscritte e gli iscritti elette/i nelle liste di SEL, nelle assemblee pubbliche elettive, hanno il
dovere di costituire gruppi autonomi di SEL.
Articolo 3 Presidente nazionale
1. SEL è rappresentata dalla/dal Presidente nazionale, che esercita la sua funzione sulla base del
documento approvato al momento della sua elezione al Congresso nazionale.
2. Il mandato dura tre anni, ovvero fino a successivo congresso nazionale. Se la/il Presidente cessa la
carica prima del termine del suo mandato, il nuovo incarico è determinato a maggioranza assoluta dei
componenti dall’Assemblea nazionale.
Articolo 4 Assemblea nazionale
1. L’assemblea nazionale è eletta dal Congresso nazionale, ne fa parte la/il Presidente nazionale.
2. L’assemblea nazionale ha competenza in materia di indirizzo politico sui vari aspetti dell’iniziativa
politica a carattere nazionale ed europeo. Essa può strutturarsi in forum tematici anche a carattere
temporaneo. I forum sono aperti anche a non iscritte/i sulla base di competenze specifiche. I forum
possono costruire e proporre alla Presidenza nazionale momenti pubblici di discussione, quali seminari,
conferenze pubbliche, convegni. I forum contribuiscono attraverso l’elaborazione di contenuti al Siw. I
forum nazionali possono vedere la partecipazione di esperienze provenienti dai forum territoriali e
condividere con essi elaborazioni ed iniziative.
3. L’assemblea nazionale è convocata dalla/dal Presidente nazionale di norma ogni 3 mesi, o dal 30% dei
suoi componenti.
Articolo 4 bis Processualità di definizione dello Statuto
1. L’Assemblea nazionale entro 3 mesi dal congresso dovrà istruire la discussione, con la consultazione delle
strutture territoriali, per le proposte di integrazione e modifica del presente statuto.
2. Le integrazioni e le modifiche al presente statuto sono adottate con la seguente procedura:
le proposte in forma di articolato sono votate dall’Assemblea nazionale. Entro i successivi due mesi i
circoli e le federazioni possono presentare all’Assemblea nazionale proposte alternative o integrative,
sempre in forma di articolato.
3. Tutte le proposte di cui al precedente comma sono discusse dall’Assemblea nazionale che le rende
effettive con voto a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.
Articolo 5 Presidenza nazionale
1. La Presidenza nazionale è eletta dall’Assemblea nazionale. E’ organo di indirizzo politico e di
esecuzione degli indirizzi dell’Assemblea nazionale.
2. Il funzionamento della Presidenza nazionale e le modalità di adozione dei suoi regolamenti saranno
definiti secondo quanto previsto dall’articolo 4 bis del presente Statuto.
Articolo 6 Coordinamento nazionale
1. Il coordinamento nazionale ha funzioni esecutive. Fino all’espletamento della procedura di cui all’art. 4
bis, è eletto dall’Assemblea nazionale su proposta della/del Presidente nazionale
2. Il coordinamento è convocato dalla/dal Presidente.
3. Il coordinamento nazionale può istituire un Comitato scientifico – aperto a non iscritte/i a SEL - quale
luogo di incontro, confronto e produzione di idee e politiche culturali anche attraverso attività di studio
e ricerca.
4. Delle decisioni assunte si da massima diffusione tramite Siw.
Articolo 7 Struttura territoriale: circoli
1. I circoli sono il luogo primario intorno al quale le/gli iscritte/i partecipano alla vita di SEL.
L’assemblea è la riunione di tutte le iscritte e gli iscritti.
I circoli possono essere territoriali ovvero di ambito lavorativo, di studio o tematici. I nuovi circoli
sono ratificati su proposta della federazione dal coordinamento regionale, la mancata ratifica deve
essere motivata.
2. Non può darsi costituzione di nuovi circoli con un numero inferiore a venti aderenti.
3. I circoli di ambito lavorativo, di studio o tematici acquisiscono l’autonomia organizzativa con
almeno 15 aderenti.
4. Le attività dei circoli sono aperte a tutti le/gli elettrici/elettori di SEL, senza diritto di voto.
5. L’Assemblea del circolo decide la composizione delle liste. In caso di più circoli di uno stesso
comune le liste per le elezioni comunali sono decise dalla riunione congiunta delle Assemblee dei
circoli, ivi compresi quelli di lavoro, di studio e tematici che insistono nel comune.
6. Ogni circolo elegge una/un coordinatrice/coordinatore. La/il coordinatrice/coordinatore del circolo
ha la rappresentanza politica e legale della stessa, convoca le assemblee delle/degli iscritte/i.
7. Secondo le modalità dell’art. 4 bis saranno definite ulteriori competenze dei circoli e la loro
rappresentatività nell’interlocuzione politica ed istituzionale.
Articolo 8 Federazione
1. La Federazione coordina le attività dei circoli ed ha funzioni di indirizzo politico nell’ambito
territoriale di competenza.
2. L’Assemblea federale è eletta dal Congresso federale.
3. La/il coordinatrice/coordinatore federale è eletta/o dall’assemblea federale che elegge altresì un
coordinamento federale e una/un tesoriera/e.
4. Sono componenti di diritto della coordinamento federale, la/il coordinatrice/coordinatore e la/il
tesoriere.
5. L’assemblea federale può strutturarsi in forum tematici. I forum sono aperti a tutte le iscritte e tutti
gli iscritti e non iscritte/i che intendono contribuire all’iniziativa politica di Sel. I forum oltre ad
elaborare proposte politiche possono avanzare all’Assemblea federale proposte di iniziativa politica
sui temi di loro competenza. I forum tematici sono tenuti a dare notizia delle loro attività (riunioni,
documenti, iniziative), sul sito della federazione di Sel.
6. E’ affidata alla/al tesoriera/e la rappresentanza legale e la responsabilità amministrativa.
7. Ciascuna federazione si dota di un sito web nel quale informa della propria iniziativa, dei documenti
politici e dei comunicati agli organi di stampa, dei recapiti e delle attività dei circoli, delle attività dei
forum tematici.
8. Secondo le modalità dell’art. 4 bis saranno definite le forme di organizzazione e funzionamento della
federazione.
Articolo 9 Regionale
1. L’Assemblea regionale è eletta dal congresso regionale. L’assemblea ha funzioni di indirizzo
politico nell’ambito territoriale di competenza ed elegge la/il coordinatrice/coordinatore regionale,
un coordinamento regionale e una/un tesoriera/e
2. E’ affidata alla tesoriera/e la rappresentanza legale e la responsabilità amministrativa.
3. Secondo le modalità dell’art. 4 bis saranno definite le forme di organizzazione e funzionamento del
livello regionale.
Articolo 10 SEL all’estero
1. Al fine di garantire la partecipazione politica, sociale e culturale delle/degli italiani residenti
all’estero, SEL organizza le proprie strutture anche all’estero
2. Le modalità organizzative concordate dall’Assemblea nazionale con gli aderenti dei singoli paesi, e
regolamentate in un apposito regolamento.
Articolo 11 Candidature e elette/i
1. Le/gli elette/i e i nominati aderenti a SEL si impegnano a collaborare lealmente con gli organismi di SEL
per affermare le scelte programmatiche e gli indirizzi politici comuni.
2. Le/gli elette/i hanno il dovere di contribuire al finanziamento del partito versando alla tesoreria una quota
dell’indennità e degli emolumenti derivanti dalla carica ricoperta. Il mancato o incompleto versamento
del contributo previsto dal Regolamento economico di competenza, è causa di incandidabilità a qualsiasi
altra carica istituzionale e decadenza dagli organismi dirigenti.
3. Le/gli elette/i hanno il dovere di rendere conto periodicamente alle elettrici e agli elettori e alle/agli
iscritte/i della loro attività attraverso il sistema informatico.
4. Non si è ricandidabili alle assemblee pubbliche elettive nazionali regionali ed europee, dopo due mandati
pieni consecutivi, salvo deroga motivata a maggioranza assoluta.
A tal fine le cariche di parlamentare nazionale, europeo e consigliere e regionale sono equiparate
Articolo 12 Tesoriera/e
1. La/il Tesoriera/e è eletta/o dalla Assemblea nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta
dei suoi componenti su proposta del Presidente nazionale.
2. Nell’ipotesi in cui, per qualsiasi causa, egli cessi dalla carica, il Presidente nomina una/un nuova/o
Tesoriera/e che rimane in carica fino alla successiva convocazione dell’Assemblea nazionale.
3. La/il Tesoriera/e cura l’organizzazione amministrativa, patrimoniale e contabile del partito.
4. La/il Tesoriera/e è preposto allo svolgimento di tutte le attività di rilevanza economica, patrimoniale e
finanziaria e svolge tale funzione nel rispetto del principio di economicità della gestione, assicurandone
l’equilibrio finanziario. La/il Tesoriere è abilitata/o a riscuotere i finanziamenti pubblici e i rimborsi
elettorali.
5. La/il Tesoriera/e ha la rappresentanza legale del partito ed i poteri di firma per tutti gli atti inerenti alle
proprie funzioni. A tal fine compie tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, ivi compresa
la prestazione di fideiussioni, avalli e/o altre garanzie nell’interesse del partito.
Articolo 13 Comitato di tesoreria
1. Il Comitato di Tesoreria è formato da 5 componenti. La/il Tesoriera/e ne è componente di diritto e lo
presiede. Quattro componenti sono eletti dal coordinamento nazionale.
2. Il Comitato di Tesoreria coadiuva la/il Tesoriera/e nello svolgimento delle sue funzioni di indirizzo e
verifica rispetto alla gestione contabile, alle fonti di finanziamento e alla allocazione delle risorse
finanziarie. Il Comitato di tesoreria, segnatamente, approva il bilancio consuntivo e quello preventivo
redatti dalla/dal Tesoriera/e, e autorizza quest’ultima/o a sottoporli alla Direzione Nazionale per
l’approvazione.
3. Il comitato di tesoreria elabora il regolamento economico da sottoporre al voto della direzione nazionale.
Articolo 14 Bilancio
1. Annualmente la/il Tesoriera/e provvede alla redazione del bilancio consuntivo di esercizio del partito in
conformità della normativa speciale in materia di partiti politici, composto dallo stato patrimoniale, dal
conto economico e dalla nota integrativa, corredato da una relazione sulla gestione. Il bilancio consuntivo
e il bilancio consolidato sono approvati dalla Presidenza nazionale, con la maggioranza dei voti
validamente espressi, entro il 30 giugno.
2. Entro il 30 novembre di ogni anno la/il Tesoriera/e sottopone al Comitato di Tesoreria il bilancio
preventivo per l’anno successivo. Tale bilancio preventivo è sottoposto all’approvazione della Presidenza
nazionale entro il successivo 31 dicembre.
3. Il bilancio consuntivo di esercizio viene pubblicato sul sito di SEL, entro venti giorni dalla sua
approvazione da parte della Presidenza nazionale.
4. Il bilancio è predisposto nei tempi, forme e modalità indicati dal Comitato di tesoreria, anche dai tesorieri
provinciali e regionali che devono sottoporli al voto delle rispettive assemblee. A livello di circolo il
bilancio è predisposto dalla/dal coordinatrice/coordinatore, eventualmente coadiuvato dalla/dal
Tesoriera/e provinciale, e sottoposto al voto dell’assemblea del circolo medesimo.
5. I circoli, le federazioni e i regionali hanno ciascuno la propria autonomia amministrativa e finanziaria e si
dotano di un proprio codice fiscale
Articolo 15 Collegio sindacale
1. La Presidenza nazionale nomina un Collegio sindacale composto di 3 componenti effettivi indicandone
la/il Presidente. Le/i sindaci debbono essere scelti fra soggetti iscritte/i ai registi dei revisori contabili o
all’albo dei dottori commercialisti.
2. Per quanto concerne i doveri ed i poteri del Collegio sindacale, trovano applicazione in quanto
compatibili le norme dettate dagli artt. 2403 e 2403 bis del Codice civile. 3. Le/i sindaci restano in carica
tre anni e possono essere rinominati solo per un altro mandato.
Articolo 16 Commissioni di garanzia
1. Le funzioni di garanzia relative alla corretta applicazione dello Statuto e dei regolamenti sono svolte dalla
Commissione nazionale di garanzia, dalle Commissioni di garanzia regionali e federali. Ogni congresso
elegge le commissioni di garanzia competenti. Ciascuna iscritta/o può presentare ricorso alla Commissione
di garanzia competente, in ordine al mancato rispetto del presente Statuto e dei regolamenti. Per le
controversie a livello di circolo è competente in prima istanza la commissione federale.
2. Avverso le Commissioni è sempre ammesso il ricorso all’organismo di garanzia superiore, sulla base delle
rispettive competenze.
3. Ciascuna Commissione di garanzia elegge al suo interno una/un Presidente, e nel caso di quella nazionale
anche una Presidenza. Il Presidente può essere eletto una sola volta.
4. La Commissione di Garanzia è titolare delle applicazioni delle sanzioni derivanti dalle violazioni allo
Statuto, nonché dei regolamenti. Con apposito regolamento proposto dalla Commissione nazionale di
garanzia e approvato dall’Assemblea nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta delle/dei
suoi componenti sono stabilite le sanzioni che derivano dalla violazione delle norme del presente Statuto, dei
regolamenti e le modalità per la loro deliberazione. Detto Regolamento disciplina altresì le modalità di
convocazione e svolgimento delle sedute delle Commissioni ai diversi livelli, di assunzione delle decisioni
nonché di pubblicità delle stesse, disciplina altresì la modalità di presentazione dei ricorsi nonché i casi di
inammissibilità degli stessi.
5. La Commissione nazionale di garanzia è competente in unica istanza per tutte le questioni attinenti l’elezione
ed il corretto funzionamento degli organi nazionali.
6. Nel caso in cui una questione sottoposta all’esame di una Commissione regionale attenga a questioni aventi
rilievo nazionale ovvero all’interpretazione di disposizioni per le quali è necessario garantire un’applicazione
uniforme a livello nazionale, i medesimi organismi di garanzia o le parti interessate possono decidere di
sottoporre la questione alla Commissione nazionale, che si pronuncia in forma vincolante per tutte le
Commissioni di garanzia ai diversi livelli.
Articolo 17 Votazioni e gruppi dirigenti
1. Tutte le votazioni sono a scrutinio palese, eccetto quelle relative a gruppi dirigenti che sono – salvo
esplicite deroghe contenute nei regolamenti – a scrutinio segreto.
2. Le Assemblee e gli organismi ai diversi livelli, riconoscendo la democrazia di genere come elemento
costitutivo di SEL, dovranno assicurare che la presenza di un sesso rispetto all’altro nelle liste per
l'elezione degli esecutivi e per quelle delle competizioni elettorali, non sia inferiore al 40%. Per
garantire sempre questo rapporto, nella votazione di liste a tutti i livelli, si procederà alle nomine
degli/delle eletti/e attraverso il meccanismo dello “scorrimento”.
Articolo 18 Congressi
1. Il congresso nazionale di SEL è convocato ogni 3 anni. La convocazione del congresso nazionale
comporta la convocazione dei congressi federali e regionali.
2. La Presidenza nazionale elabora un regolamento congressuale e lo sottopone al voto dell’Assembla
nazionale per l’approvazione.
3. La Presidenza nazionale può convocare, col voto della maggioranza assoluta delle/dei sue/suoi
componenti un congresso federale, in questo caso fino al suo svolgimento tutte le funzioni di livello
federale sono svolte da una/un garante con l’ausilio del comitato nazionale di garanzia.
4. Il congresso straordinario può essere richiesto documento motivato, sottoscritto e votato da almeno due
terzi dell’assemblea nazionale. Il congresso straordinario può essere altresì richiesto con documento
motivato e sottoscritto dal 20% delle/degli iscritte/i di almeno 5 regioni al 31 dicembre dell’anno
precedente, la presenza delle sottoscrizioni provenienti da una medesima regione non può superare il
30% del totale. La richiesta presentata alla commissione di garanzia nazionale per la verifica delle
sottoscrizioni è ratificata dall’Assemblea nazionale.
5. Il congresso straordinario regionale è convocato con documento motivato, sottoscritto e votato da
almeno due terzi dell’assemblea regionale, ovvero da un documento motivato e sottoscritto da almeno il
40 per cento delle iscritte e degli iscritti della medesima regione al 31 dicembre dell’anno precedente.
6. Il congresso straordinario federale è convocato con documento motivato, sottoscritto e votato da almeno
due terzi dell’assemblea federale, ovvero da un documento motivato e sottoscritto da almeno il 50 per
cento delle iscritte e degli iscritti della medesima federazione al 31 dicembre dell’anno precedente.
Articolo 19 Patrimonio, utili di gestione, quota associativa
In conformità alle normative vigenti per le attività degli Enti non commerciali viene espressamente stabilito
che:
1. SEL ed ogni altra articolazione territoriale eventualmente costituita, non possono distribuire agli iscritti,
anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, risorse o capitale, per tutta la durata della Associazione,
salvo diverse disposizioni di legge;
2. in caso di scioglimento di SEL, l’eventuale patrimonio e/o avanzo sarà devoluto ad altri Enti o
Associazioni con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità. In caso di scioglimento di una articolazione
territoriale eventualmente costituita il patrimonio e/o l’avanzo sarà devoluto a SEL nazionale e nel caso di
contestuale scioglimento di questa ad altri Enti o Associazioni con finalità analoghe o ai fini di pubblica
utilità;
3. La quota associativa è intrasmissibile e non dà luogo ad alcuna rivalutazione.
Articolo 20 Modifiche allo Statuto
Le modifiche successive al compimento di cui al comma 1 dell’art 4 bis, saranno adottate secondo le
procedure di cui ai commi 2 e 3 del medesimo articolo.

martedì 21 settembre 2010

Nichi : perchè iscriversi a SEL

Nichi : perchè iscriversi a SEL

Vendola: parliamo dei precari e non di schemi artificiali


“Democratici, puzzle senza futuro è chiaro che Berlusconi brinda” Vendola: parliamo dei precari e non di schemi artificiali
Faccio una proposta riformista: nel prossimo governo di centrosinistra assoluta parità di genere, ministri uomini e donne in egual misura Appare oggi sul quotidiano La Repubblica, la seguente intervista al portavoce nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’, Nichi Vendola:

ROMA – «Il centrosinistra puzza di naftalina, ha bisogno di prendere aria. E´ questo, alla fin fine, il mio programma, ciò che mi propongo. Perciò, chiedo scusa ai sofisti e ai sapienti della politica se non mi capiscono: la colpa è senz´ altro mia».
Falsa modestia, governatore Nichi Vendola?
«Non sono un grande esperto di politica, come è noto… Sarà per questo che non riesco proprio a capire la natura dello scontro tra Bersani e Veltroni, è preoccupante la disputa fra le persone quando non è chiara la sostanza politica del contendere».
Sta dicendo che lo scontro fra segretario ed ex segretario del Pd è tutto personale?
«Il riverbero di antiche contese di certo c´è. Ma, ripeto, io non ho strumenti, non lo capisco. Tutte le posizioni in campo “alludono” alla realtà e non ai problemi reali».
Ma la polemica fra Bersani e Veltroni sulle alleanze riguarda proprio il rapporto con la sinistra.
«Alleiamoci con i precari della scuola, allora. O parliamo della casa, del lavoro, della scuola. Delle donne. Lancio una proposta riformista: nel prossimo governo di centrosinistra assoluta parità di genere, ministri uomini e donne in egual misura».
Vendola non dovrebbe ritrovarsi può vicino al Nuovo Ulivo del segretario pd che al partito a vocazione maggioritaria di Veltroni, che taglia fuori la sinistra radicale?
«Sono schemi artificiali. Io voglio poter discutere delle cose vere, entrare nel merito. Il centrosinistra non ha capito quanto profonda sia la crisi della società, la sua offerta di cambiamento è apparsa agli italiani confusa e non percepibile. Una cultura conservativa, subalterna spesso al berlusconismo, con l´autoriproduzione dei propri ceti dirigenti».
Intanto Berlusconi brinda alle spaccature in casa pd.
«Se Berlusconi brinda è perché il Pd appare come un puzzle in cui ogni pezzo va per conto suo. C´è perfino qualcuno che flirta con Tremonti, scambiandolo per la medicina anziché per la malattia. Io lavoro perchè in quel puzzle entri il pezzo che manca, la visione dell´Italia del futuro. Nel mosaico di quest´Italia del frammento è il tassello del cambiamento che risulta assente. E a me, di politica, allora piuttosto piace discutere con Carlo Petrini, Gino Strada, la Boldrini e don Ciotti, Lorella Zanardo».
Vendola punta a fare a pezzi il Pd per ricostruire la sinistra, senza alcun interesse per il governo e la sconfitta di Berlusconi?
«Io, e lo dico rispondendo alle dure critiche che mi ha rivolto Eugenio Scalfari, ho sempre puntato a vincere la corsa per il governo regionale. E ho sempre vinto in Puglia. Sia con la destra unita nel 2005, sia nel 2010 con la destra divisa. Anche se mi è toccato sconfiggere il centrosinistra, alle primarie, prima ancora che il centrodestra. La sinistra non è impedimento per la vittoria del centrosinistra. Non è vero che si vince al centro. Al contrario, la sinistra è decisiva per la vittoria, a condizione che la smetta di aver paura del proprio popolo».
Punta quindi a rimettere in piedi la sinistra?
«Certo, ma io ormai faccio fatica ad appassionarmi alla contesa fra riformisti e radicali, a ragionare ancora in termini di massimalisti e moderati. Sono etichette che non contano più».
Ma alle primarie si presenterà sottoscrivendo prima un programma comune con Pd e alleati, come le chiedono la Bindi e Di Pietro?
«Di programma io ricordo quello in trecento pagine, nel 2008, partorito da un gruppo di superesperti chiuso in una stanza. Un´esperienza fallimentare. Il programma può essere l´affannosa ricerca di un minimo comune denominatore in un´alleanza. Oppure un grande processo democratico, alla ricerca del vocabolario, delle parole-chiave del popolo del centrosinistra. E´ dentro le primarie stesse che si costruisce il programma. E poi prima ci hanno spiegato che bisognava partire dalle alleanze, per primarie veramente democratiche. Ora che l´obiezione è smontata, ecco che si sposta il tiro: serve il programma, se no i gazebo non valgono. Mi aspetto presto il dietrofront. Ma non sarà che si sta cercando di affossare la candidatura di qualcuno?».

giovedì 17 giugno 2010

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SEL PSI DELLA PROVINCIA DI LECCE


Care/i compagne/i,
pubblichiamo sul sito di SEL cutrofiano il comunicato stampa congiunto tra il coordinamento
della federazione PSI e SEL della provincia di Lecce, relativo
all'incontro tra i coordinamenti svolto qualche giorno fa.


Le Federazioni provinciali del Partito Socialista Italiano e di
Sinistra Ecologia Libertà, hanno stabilito di condividere un cammino
comune al fine di sperimentare il seme di una nuova sinistra
riformista nel territorio salentino.
L’entusiasmante percorso alle ultime elezioni regionali ha determinato
una maggiore consapevolezza e responsabilità politica ai
rappresentanti del PSI e di SEL, ad ogni livello, per un più grande e
sentito sforzo a rappresentare ed interpretare le istanze che
provengono dai cittadini e dal territorio.
Riteniamo sia praticabile un comune percorso, nel rispetto delle
proprie ed ineludibili autonomie, che dia, nelle forme possibili,
continuità e stabilità alla grande prova che i nostri militanti,
tutti, hanno saputo dare mobilitando larga parte dell’elettorato e
della opinione pubblica che fa riferimento ai valori della sinistra.
Il nostro progetto comune non sarà caratterizzato da una mera
sommatoria di sigle ma dalla voglia e dalla speranza di creare le basi
per una “sinistra del fare”.
E’ per questa ragione che ci mobiliteremo, immediatamente, con la
creazione di laboratori tematici aperti e plurali articolati in gruppi
di lavoro finalizzati all' approfondimento ed alla formulazione di
proposte politiche e di iniziative rivolte a quanti vogliono
condividere, insieme a noi, questa nuova esperienza.
Le iniziative riguarderanno, principalmente:
1) crisi occupazionale e vertenze sindacali;
2) impianti energetici alternativi e pianificazione del territorio;
3) università, ricerca e scuola;
4) politiche sociali e diritti di cittadinanza;
5) legalità e trasparenza;
6) campagna referendaria per l'acqua pubblica;

martedì 15 giugno 2010

RIUNIONE CIRCOLO SEL DI CUTROFIANO MARTEDI 15 GIUGNO ORE 21 IN PIAZZA MUNICIPIO


QUESTA SERA (MARTEDI 15 GIUGNO) ORE 21.00 IN PIAZZA MUNICIPIO
RIUNIONE DEL CIRCOLO DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' CUTROFIANO.
TUTTI I TESSERATI E SIMPATIZZANTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

mercoledì 9 giugno 2010

LA DELIBERA DEL COMUNE DI CUTROFIANO PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI




COMUNE DI CUTROFIANO

Provincia di Lecce

COPIA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
n. 7 del 03-06-2010


Oggetto:PROCEDIMENTI DI AUTORIZZAZIONE UNICA AI SENSI DEL D.LGS. 29/12/2003, N. 387 RELATIVI ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE SOLARE (FOTOVOLTAICA) IN LOCALITA' "ASTORE" NEL COMUNE DI CUTROFIANO - DETERMINAZIONI.




L’anno duemiladieci il giorno tre del mese di giugno alle ore 17:45, nella sala delle adunanze consiliari del Comune di Cutrofiano. Convocata nei modi di legge, si è riunito il Consiglio Comunale convocato, a norma di legge, in sessione Straordinaria in Prima convocazione in seduta Pubblica.
All’inizio della trattazione dell’argomento in oggetto risultano presenti:
TARANTINI ALDO P VERGINE MARCELLO A
CESARI MARIA ROSARIA P PERRONE CARMINE GIUSEPPE A
CAGNAZZO DARIO P MELELEO LUCIO P
CALO' STEFANO P GORGONI MICHELANGELO P
CHIRIACO' LUIGI A ROLLI ORIELE P
VERGINE SALVATORE P SABETTA DONATO A
COLI' MARIA LUCIA A CAMPA TOMMASO LUIGI P
MELISSANO LUIGI P MASCIULLO NICOLA P
LEUZZI GIOVANNI P
Presenti n. 12 Assenti n. 5
Partecipa alla seduta il Segretario Generale del Comune FOGGETTI MARIA ANTONIETTA.

Il Sig. TARANTINI ALDO, nella sua qualità di Presidente constatato legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta e/o la discussione.


In ottemperanza all’art. 49 del D.Leg.vo N.267 del 18/08/2000, si esprimono i seguenti pareri:

Si esprime parere in merito alla Regolarità Tecnica dell’atto

Il Responsabile del Servizio
F.to CAMPA FERRUCCIO


Relaziona sull’argomento l’Ass. Luigi Melissano che legge e delucida sulla proposta di deliberazione.
Seguono gli interventi dei Consiglieri Comunali così come riportati nell’allegato “A” alla presente deliberazione.
Alle ore 17,46 fa ingresso in aula il Cons. Vergine M.; alle 17,50 entra il Cons. Perrone.
Il Cons. Chiriacò prende parte alla riunione alle ore 18,02.
Il Consigliere Masciullo suggerisce di apportare una modifica alla proposta per rilevare che il progetto presentato dalla ditta Fotowatio Italia S.r.l. è carente del piano di ripristino dello stato dei luoghi e delle modalità di smaltimento dell’impianto alla scadenza della gestione.
La Consigliera Cesari propone di integrare il punto 4 del deliberato con l’aggiunta, dopo “così come sopra rappresentati e motivati” della virgola al posto del punto e virgola e del seguente testo: “ove il risultato della conferenza dei servizi dovesse concludersi con un parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione e alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico”.
Entrambe le proposte di modifica vengono accolte dall’Assemblea.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CUTROFIANO
PREMESSO:
• La Regione Puglia ha comunicato l’avvio del procedimento per la realizzazione nel territorio di Cutrofiano di n° 3 (tre) impianti per la produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica), soggetti ad Autorizzazione Unica, ai sensi del D. Lgs 29-12-2003, n° 387;
• Le istanze relative a tali progetti sono state prodotte rispettivamente da:
-Società FOTOWATIO ITALIA srl, con sede a Torino, con impianto localizzato al foglio 12, ptc 30, 72, 310, 311, 312 e foglio 20, ptc 15, 16, 17, per complessivi ettari 31,81,72, e potenza prevista di 9.68 MW;
-Società S.A.C. srl, con sede a Brindisi, con impianto localizzato al foglio 12, ptc 22, 23, 46, 47, 48, 50, 67, 69, 148, 175, per complessivi ettari 51,37,86, e potenza prevista di 9.92 MW;
-Società ERGYCASUN srl, con sede a Milano, con impianto localizzato al foglio 13, ptc. 5, 8, 38, 71, 75, 78, 176, 201, 203, per complessivi ettari 25,35,92 e potenza prevista di 5.987 MW;
• La Regione Puglia, con nota di cui al prot. gen. di questo Comune n° 5879 in data 25-05-2010, ha indetto per la data del 10 giugno p.v. la Conferenza dei Servizi tesa al rilascio dell’Autorizzazione Unica di cui al D. Lgs 29-12-2003 n° 387, in favore di una delle società richiedenti, la FOTOWATIO ITALIA srl, con sede a Torino;
• I tre progetti di cui sopra, pur essendo stati presentati da soggetti diversi, e su aree di proprietari essi pure diversi, pur tuttavia impegnano terreni a destinazione rurale contigui e di fatto, per il carico urbanistico e paesaggistico, è da considerare come un unico Parco fotovoltaico di complessivi 25.587 MWp, esteso su ben 108,55,50 ettari, come si può evincere dalla planimetria esplicativa allegata alla presente deliberazione; circostanza questa che impone, inequivocabilmente, il loro assoggettamento alla procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 5, comma 1, della L. R. n° 31/08;
• Che nella stessa area sono stati autorizzati, o sono in istruttoria, i seguenti progetti per impianti fotovoltaici soggetti a D.I.A.:
-Carrozzini Angela, per Ha 5,29,29;
-Carratta Antonio, per Ha 4,05,86 ;
-GECO SL, per Ha 3,85,30;
-SUN POWER ONE, per Ha 5,28,91;
• Tale insieme di progetti vanno letti ed esaminati in una non solo con gli interventi realizzati e da realizzare nel vicino P.I.P. di Cutrofiano, gravitante intorno alla prov.le per Corigliano, ma anche con i seguenti altri impianti produttivi e non presenti nell’area:
-una cava attiva di calcarenite (cava Tundo) di circa 37 ettari, confinante con aree del progetto ERGYCASUN;
-cava di nuova progettazione in adiacenza alla masseria “Piglia”, e confinante con aree di progetto della stessa ERGYCASUN, per 13.5 ettari;
-presenza nell’area di una cava dismessa, per decenni adibita a discarica pubblica di rifiuti solidi urbani, da assoggettare a bonifica;
-area soggetta ad autorizzazione per ricerca acque minerali posta ad est-sud est della masseria Lame;
• I diversi progetti impegnano, nel suo corso finale, la valle del canale Piscopio, che, classificato come “Acqua Pubblica” ai sensi del R.D. 11-12-1933, n° 1775, e R.D. 08-10-1931, n° 1604, è uno dei principali sistemi di regimazione e displuvio delle acque meteoriche dei bacini di diversi comuni contermini a Cutrofiano: la parte finale di questo canale, prima che esso vada a confluire nella voragine “Aviso” posta a nord-est di masseria Jacorao in territorio di Sogliano, registra massicce e ripetute esondazioni proprio nelle aree inserite nei progetti in questione; tali aree sono pertanto in gran parte “Piane alluvionali” del sistema Piscopio (basta verificare le quote altimetriche e gli stessi toponimi, nonché ovviamente le tavole del PUTT/p regionale), come tali funzionano, alleggerendo i fenomeni esondativi e gli allagamenti che interessano, peraltro, anche le due provinciali perpendicolari al Piscopio, la Cutrofiano-Maglie e la Cutrofiano/Sogliano-Corigliano, con i pericoli per la sicurezza del traffico e per le numerose abitazioni di residenza stanziale esistenti che è facile immaginare. Questo delicatissimo equilibrio idro-geologico, che si giova anche di numerose altre voragini naturali presenti nell’area, già regge e non regge, -continui sono stati infatti gli interventi del Consorzio Ugento-Li Foggi per risolvere tante situazioni di crisi-, e sarebbe enormemente peggiorato, ove si realizzassero le recinzioni, opere di viabilità, cementificazioni e canalizzazioni nell’area, rivenienti dai progetti presentati.
Le Piane alluvionali, che, perimetrate pur con dimensioni più modeste rispetto alle reali portate e funzioni, sono indicate come tali nella tavola n° 10-Geomorfologia del PUTT/p della Regione Puglia, approvato con la Deliberazione della G.R. n° 1748 del 15-12-2000, e pertanto sono aree soggette a vincolo, ma non sono state né segnalate, né valutate a livello di progettazione, -e questo è un fatto gravissimo di alterazione progettuale dello stato dei luoghi e dei regimi e strumenti di tutela-, e, cosa ancora più grave, non risultano valutate le altre ripe fluviali del sistema “Piscopio”, erroneamente indicato come “Fosso Pajere”, pure esse indicate nelle tavole del PUTT/p, al di là della sola area annessa relativa al corso principale del canale. né i cigli di scarpata, né i laghetti di frana.
• Tutta l’area rurale ricompresa nei progetti, si inserisce nel vivo di un più ampio comprensorio, fragilissimo dal punto di vista idro-geologico, come sopra richiamato, ma importantissimo anche dal punto di vista ambientale, paesaggistico, produttivo agricolo, turistico e storico-documentale, come qui si cerca di illustrare.
Tale area, infatti, che è oggi utilizzata quasi interamente per scopi agricoli, è una bassura alluvionale, ”vascianza” nel dialetto salentino, ed è contornata da lembi residuali della un tempo estesissima “gariga salentina”, terra a pascolo brado, caratterizzata da tipiche essenze prative ed arbustive, in primis il timo, ora in via di estinzione, ma che rappresenta ancora oggi un habitat di biodiversità vegetazionale e faunistica, che necessita di assoluta tutela;
-la valle del Piscopio, fa parte di un sistema più complesso di bacini endoreici e di relative zone umide, poste nel cuore del Salento, come le aree di masseria Padula, masseria Macrì, ad est delle quali il Piscopio nasce, masseria Grande, la conca dell’antico “lago” di Sombrino; questo sistema territoriale, ora inserito nel “Parco dei Paduli”, segna le rotte primaverili di numerose specie di rapaci e di volatili in genere, e comunque è habitat di specie protette, sia stanziali che di passo, della cui presenza le associazioni ambientaliste e venatorie dispongono di documentazione fotografica probante;
-tutta l‘area è costellata, proprio ai margini dei perimetri degli impianti progettati, e non per ironia della sorte, ma in base a precisi moduli di organizzazione delle attività agro-pastorali nel territorio, da emergenze edilizie e/o produttive di assoluto pregio, come:
- la masseria Astore, di impianto sei-settecentesco, e oggi centro, con l’utilizzo anche dell’antico frantoio ipogeo e di strutture di più recente costruzione, nonché grazie anche all’ottenimento di risorse pubbliche finalizzate, dell’omonima azienda agricola che produce olii e vini di assoluto prestigio, che utilizzano peraltro i terreni di proprietà, che sono stati oggetto di importanti investimenti e che si offre, con riscontri documentati, anche per le visite didattiche, il turismo culturale e la convegnistica di settore;
-la masseria Lame, oggetto anch’essa di impegnative operazioni di recupero e valorizzazione, che da molti anni ormai è centro di pregiate produzioni biologiche e di esperienze innovative nell’offerta commerciale a livello europeo anche di prodotti conservati;
-la masseria Neviera grande, di assoluto pregio architettonico e strutturale, che risulta sottoposta a progetto di recupero e riuso, che l’Amm.ne Com.le segue con particolare interesse, e che ha portato questo Consiglio Comunale a recepire in toto le Osservazioni al Progetto di variante al P.I.P. comunale avanzate dai proprietari e tese alla tutela di detta masseria (deliberazione del C.C. n° 35 del 06.10.2009 );
-la masseria Torre Congedo, anch’essa di assoluto pregio e consistenza, purtroppo abbandonata, ma che potrà essere recuperata solo se la complessiva area si riqualificherà per fini di accoglienza, di residenza turistica rurale, di attività di eccellenza in agricoltura e/o per il benessere e il tempo libero, che sono gli obiettivi individuati dal Comune per quell’area e contenuti nelle linee del D.P.P.,adottato con la deliberazione del C.C. n° 51 del 13-11-2003, e poi riconfermato con la deliberazione del C.C. n 36 del 06-10-2009, scelte che confliggono con la ipotesi di allocazione nell’area di c/a 130 ettari di fotovoltaico, con gli stravolgimenti conseguenti;
-la masseria Pagliere e la masseria Neviera piccola, antichi tipi edilizi di strutture agricole salentine funzionali a produzioni agricole e alla pastorizia, per le quali valgono le considerazioni esposte per la masseria Torre;
-la masseria “Piglia”, inserita integralmente nel progetto della ERGYCASUN, e che è zona cinofila riconosciuta a livello nazionale, e tra l’altro oggetto di un progetto aziendale con asservimento dei relativi terreni;
Si fa presente che tutte queste masserie sono state ricognite ed inserite, a fini di tutela, nell’apposita tavola del P.U.G. del Comune di Cutrofiano in corso di formazione, e comunque sono oggetto di apposito indirizzo contenuto nel surrichiamato D.P.P.
Se poi allarghiamo lo sguardo a qualche centinaio di metri dalle aree di progetto, il paesaggio si connota di altre emergenze territoriali che necessitano di assoluta attenzione sotto i profili che ci occupano: la masseria Appidè e la masseria Bafari, entrambe in territorio di Corigliano, ma al confine con quello di questo comune, la prima delle quali è centro di agriturismo, accoglienza e ippoterapia di livello internazionale, mentre la seconda, che, posta su una leggera altura, marca il paesaggio con la sua bellissima architettura, attende iniziative imprenditoriali di qualità, che si potranno innescare solo se riusciremo a tutelarne i contesti;
• Il progetto della società S.A.C. confina di fatto con la parte est del centro abitato di Cutrofiano, che ha, come sua appendice, un’area di edilizia spontanea e disordinata, che questo Consiglio Comunale, nel D.P.P. per il proprio PUG, individuava come area di disordine urbanistico ed edilizio da sottoporre a P.I.R.T. (Piano Integrato di Recupero Territoriale), con la razionalizzazione dell’esistente, e, tra l’altro, con l’individuazione di aree integrate per servizi e standard, ipotesi che ovviamente confligge con i progetti di fotovoltaico presentati.
• La assoluta aleatorietà ed inefficacia del sistema fideiussorio previsto dalla normativa vigente, se proiettato alla fase di dismissione degli impianti, che di certo rappresenteranno forti elementi di criticità e rischio ambientale, non solo con riferimento allo smaltimento dei materiali e al recupero delle aree dismesse, ma anche, e da subito, per la necessità di continue operazioni di diserbo dei terreni e di trattamento delle superfici dei pannelli, che porteranno a massive e continue immissioni sul terreno, e quindi in falda, di sostanze tossiche da diserbanti, detergenti e solventi;
CONSIDERATO, dopo quanto sopra premesso, che:
• Il progetto in questione osta con quanto disposto dal D. Lgs 29-12-2003, n° 387, all’art. 12, comma 7, che recita: “nell’ubicazione degli impianti produttivi di energia elettrica, si dovrà tener conto delle disposizioni in materia di sostenibilità nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agro-alimentari locali, alla tutela della bio-diversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla Legge 05-03-2001 n° 57, artt. 7 e 8”;
• Manca lo studio dei territori interessati dal punto di vista dell’orografia, dell’idrogeologia, della geotecnica e dell’idraulica;
• Tutte le attività economiche presenti nell’intero comprensorio, in particolare quelle relative ai processi già concretizzati e avviati nel settore rurale, nonché quelle in via di formazione, stanti anche i bandi regionali e le risorse comunitarie disponibili in tale fondamentale settore, subirebbero un danno irreversibile dalla realizzazione di un “parco fotovoltaico” delle dimensioni e caratteristiche sopra descritte;
• L’impossibilità per lo stesso Comune di Cutrofiano di dettagliare e concretizzare quella razionale e coerente pianificazione urbanistica del comparto territoriale in questione, che è presente in tutte le linee guida di diversi strumenti urbanistici già approvati e in corso di formazione, compreso il PUG;
• L’approvazione dei progetti potrebbe innescare atteggiamenti di demotivazione e disinteresse a proseguire nelle coraggiose e qualificanti intraprese economiche sopra illustrate, con danni incalcolabili per gli interessi veri, attuali e futuri, della nostra comunità, che sono, proprio come recita la norma surrichiamata, la conservazione e lo sviluppo ulteriore del settore agro-alimentare e turistico, nonché la tutela delle bio-diversità presenti nell’area, così come del patrimonio storico- culturale e del paesaggio rurale.
• La costellazione delle masserie sopra descritte, legate a rete dagli antichi percorsi rurali, ancora oggi presenti sul territorio, e oggetto essi pure di indicazione di tutela nei surrichiamati atti di pianificazione urbanistica di questo comune, insieme con gli annessi territori rurali, e le strutture pertinenziali (si pensi alla rete delle cisterne, ai muri a secco, alle murature ad “opus incertum”, ai “curti”, alle pavimentazioni, alle “are” per la trebbiatura, ancora visibili in tracce), rappresenta, pertanto, una delle realtà più significative dell’intero Salento, ed è documento esemplare dell’armonica integrazione, per quello che ancora rimane, tra paesaggio e antropizzazione, che in questi contesti si sono fusi in un unicum irripetibile e non più riproducibile.
• la legittima, attività di informazione e di mobilitazione spontanea dei cittadini, innescata anche dall’opera di diverse associazioni e agenzie religiose, alimenta un clima di sfiducia anche verso le istituzioni, stante la complessiva situazione di criticità in cui versano alcuni settori del territorio, oggetto, tra l’altro, di attività estrattive che da secoli li stanno segnando in negativo;
• La disciplina della materia, anche a seguito della ben nota sentenza della Corte costituzionale di parziale annullamento della L. R. n°31/2008, è in una fase sia di convulsa rivisitazione da parte del legislatore nazionale, che di frenetica attività legislativa e di indirizzo da parte della Regione Puglia, rispetto alla quale si richiamano in questa sede:
-la deliberazione della Giunta regionale 20-10-2009, n° 1947, di adozione dello Schema di Piano paesaggistico Territoriale regionale (PPTR), di cui alla L.R. 7 ottobre 2009, n° 20, Norme per la pianificazione paesaggistica, che è finalizzato ad assicurare la “tutela e la conservazione dei valori ambientali e l’identità sociale e culturale e lo sviluppo sostenibile del territorio regionale,…”, ponendo come base del PPTR “la concezione di paesaggio quale bene patrimoniale che deve essere continuamente riprodotto mediante azioni di conservazione, valorizzazione, riqualificazione, progetto….., volte, in particolare alla promozione e realizzazione di uno sviluppo socio-economico auto-sostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, …..”.
-il disegno di L. R. n° 09/2010 del 11-05-2010, e che ha avuto grandissimo risalto sui mezzi di comunicazione, che, partendo dal dato che la Regione Puglia ha ampiamente raggiunto ad oggi gli obiettivi fissati dal PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale), approvato con DGR n° 827 del 08-06-07, punta a sottoporre la produzione e gestione di energia dalle fonti rinnovabili a regole, limiti, compatibilità, orientando gli impianti sul già costruito, salvaguardando in particolare le aree produttive rurali (e si rammenta a tal proposito che il vigente Regolamento edilizio del comune di Cutrofiano inibisce espressamente in zona rurale gli interventi di trasformazione non direttamente connessi all’attività agricola), estendendo in maniera generalizzata la procedura di V.I.A., coinvolgendo la mano pubblica per l’individuazione dei siti, con privilegio per le localizzazioni degli impianti fotovoltaici in zone produttive pianificate o in cave già esistenti,etc.
• Il territorio del Comune di Cutrofiano, di c/a 5.600 ettari, e pertanto tra i più estesi della provincia di Lecce, appare oggetto di notevole pressione per la realizzazione di impianti fotovoltaici, soprattutto per potenze inferiori al MWp (ad oggi risultano in atti n° 22 richieste), nel mentre i tre progetti finora presentati e soggetti ad A.U. ove realizzati, comporterebbero sul territorio le conseguenze sopra diffusamente illustrate, e nel mentre ancora l’Ufficio comunale competente è ripetutamente richiesto di interlocuzione preliminare da parte di ditte interessate a realizzare ulteriori analoghi impianti;
• Il parere di questa Amm.ne Com.le è parere sensibile rispetto ai valori messi in gioco, tanto più che la procedura prevede la sottoscrizione di apposita convenzione finale;

ATTESO che in relazione alla specifica istanza pervenuta dalla ditta Fotowatio Italia s.r.l.:
• non è stato prodotto alcuno studio specialistico relativo all’asseto geoidromorfologico dell’area d’intervento ante e una valutazione post intervento, nonché il piano di ripristino dello stato dei luoghi e le modalità di smaltimento dell’impianto alla scadenza della gestione;
• una parte dell’impianto si estende a ridosso del tratto ovest del Canale “Piscopio”, nel punto di confluenza con il braccio proveniente dalla direzione est e che la ditta, genericamente ed erroneamente, ha indicato come “Fosso Paiere”;
• che tale fosso invece è “acqua pubblica” e parte integrante del canale “Piscopio”;
• parte delle opere previste ricadono all’interno di zone soggette ad accumulo di acque meteoriche e di esondazione indicate nella cartografia regionale come “Piane Alluvionali”;
• parte delle opere previste interessano i relativi “cigli di scarpata” così come individuati dalla cartografia regionale di riferimento;
• che le opere di recinzione previste in progetto rappresentano uno sbarramento alla libera circolazione delle acque in un’area caratterizzata da un impluvio naturale così come testimoniato dalle pendenze naturali, dagli elementi caratterizzanti l’idrogeomorfologia dell’area, quali il canale “Piscopio”, i cigli di scarpata e le piane alluvionali che costituiscono, nel complesso, le aree di naturale contenimento delle esondazioni;
• che tali fenomeni di esondazione si ripetono regolarmente nel corso dell’anno e con frequenza maggiore che in passato in occasione di precipitazioni brevi ed intense, e anzi amplificati dall’alterazione delle reti di scolo, dalla meccanizzazione in agricoltura e dall’impatto antropico sul territorio.
• che dall’alterazione del regime idraulico dell’area potrebbe derivare un danno alla pubblica circolazione stante la vicinanza dell’impianto con la strada provinciale Cutrofiano – Maglie.
• che tale strada presenta, nel punto di attraversamento del canale Piscopio, serie problematiche idrauliche così come è verificato nel Piano Comunale di Protezione Civile di recente adozione.

Condividendo appieno le preoccupazioni e l’allarme lanciato da ARPA Puglia sulla proliferazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli,
RITENUTO,
pertanto, di dover esprimere parere sfavorevole al progetto da esaminarsi in Conferenza dei Servizi per tutte le motivazioni su espresse, che qui si richiamano in sintesi:

• Mancato rispetto dei vincoli del PUTT/p Regionale vigente, con riferimento alle ripe fluviali e alle are annesse, ai cigli di scarpata, alle piane alluvionali e ai laghetti di frana;
• Assenza in atti della “Attestazione di Compatibilità Paesaggistica” di cui all’art. 5.04 delle NTA del PUTT/p vigente;
• Assenza negli atti del progetto dello Studio dei territori interessati dal punto di vista della morfologia, dell’idrogeologia, della geotecnica e dell’idraulica;
• Assenza del parere di V.I.A., che nel caso di specie, essendo il progetto Fotowatio di cui alla Conferenza di Servizi convocata per il 10.06 p.v. inserito in un complessiovo progettato intervento con altri analoghi progetti finitimi che impegnano l’intera area, è assolutamente obbligatorio;
• Incompatibilità del progetto con tutti gli atti di indirizzo e di programmazione urbanistica del Comune riferiti all’area interessata,
• Incompatibilità del progetto con le dinamiche economiche dell’area, che sono l’agro-alimentare di qualità, le produzioni biologiche, l’agriturismo e le attività ricettive, la ricerca di acque minerali, etc.
• Incompatibilità del progetto anche con le valenze paesaggistiche, naturalistiche, culturali, architettoniche e storico-documentali diffusamente ed armonicamente presenti nell’area;
• Contrasto del progetto con le indicazioni di legge (D. Lgs 29-12-2003, n° 387), e con gli indirizzi di cui a recenti atti della Regione Puglia (deliberazione della Giunta regionale 20-10-2009, n° 1947, e disegno di L. R. n° 09/2010);

Il CONSIGLIO COMUNALE

-Acquisito il parere del Dirigente dell’Ufficio Tecnico, Settore Urbanistica
-Acquisita la Istruttoria tecnica espressa dal dirigente del competente Settore, che fa parte
integrante della presente deliberazione;
-Visto il verbale della Commissione Consiliare all’Urbanistica nelle sue sedute del 20-05-2010 e del 31-05-2010;
-Sentito il dibattito svoltosi in aula e di cui si dà conto nel documento a), allegato alla presente
deliberazione;

Consiglieri presenti: n. 14 (assente Colì, Sabetta, Leuzzi)
con voti favorevoli n. 14 espressi per alzata di mano dai consiglieri presenti e votanti;

DELIBERA

1. Di fare propri ed approvare i contenuti della narrativa che precede, perché facciano parte integrante del presente deliberato;
2. Di esprimere, per le motivazioni in essa narrativa addotte, parere sfavorevole alla realizzazione e all’esercizio nel territorio del Comune di Cutrofiano, in località Astore dell’impianto, delle opere connesse e infrastrutture indispensabili per la produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica) della potenza di 9.68 MW , di cui al progetto presentato alla competente struttura della Regione Puglia dalla società Fotowatio Italia srl, con sede legale in Torino, corso Cairoli, 32, ed oggetto di Autorizzazione Unica, con Conferenza dei Servizi convocata per il giorno 10-06-2010 in Bari, presso il competente Servizio della Regione Puglia;
3. Di indicare come rappresentante di questa Amministrazione Comunale, delegato e legittimato ad esprimere in tale sede il parere e la volontà del C.C., così come formato con la presente deliberazione, il Geom. Campa Ferruccio, responsabile del Settore Edilizia e Attività Produttive;
4. Di riservarsi di intraprendere qualunque ulteriore azione, in tutte le sedi, per la tutela degli interessi della Comunità cutrofianese, così come sopra rappresentati e motivati, ove il risultato della conferenza dei servizi dovesse concludersi con un parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione e alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico
5. Di impegnare il Sindaco in tal senso, previa verifica, da attuarsi con ogni urgenza, della possibilità di azioni politico-amministrative da assumere in una con i comuni contermini di Sogliano e Corigliano, anch’essi interessati al procedimento in oggetto;
6. Di disporre l’immediata trasmissione della presente deliberazione a:
-On. Prefettura di Lecce, Sett. Protezione Civile;
-Ministero per l’Ambiente;
-Alto Commissario della Protezione Civile;
-Presidente della Regione Puglia;
-Assessorato Reg.le alle Politiche per l’Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana;
-Assessorato Reg.le all’Industria e Attività Produttive;
-Assessorato Reg.le all’Agricoltura;
-Presidente della Provincia di Lecce;
-Assessorato prov.le all’Ambiente;
-Autorità di Bacino;
-Sindaci dei Comuni contermini;

Consiglieri presenti: n. 14 (assente Colì, Sabetta, Leuzzi che si allontana alle ore 19,23)

Con successiva votazione , e con voti favorevoli n. 14 espressi per alzata di mano dai consiglieri presenti e votanti

DELIBERA

Di rendere immediatamente esecutiva la presente deliberazione, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 134, comma 4) del D. Lgs 267/2000.

martedì 8 giugno 2010

RIUNIONE DEL CIRCOLO SEL DI CUTROFIANO


QUESTA SERA (MARTEDI 8 GIUGNO) ORE 21.00 IN PIAZZA MUNICIPIO
RIUNIONE DEL CIRCOLO DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' CUTROFIANO.
TUTTI I TESSERATI E SIMPATIZZANTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

domenica 6 giugno 2010

CIAO FRANCO








OGGI DOMENICA 6 GIUGNO 2010 CON COMMOSSA PARTECIPAZIONE TUTTI I CITTADINI DI CUTROFIANO IN FORMA LIBERA PARTECIPANO AL LUTTO CITTADINO INDETTO DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN RICORDO E SALUTO A FRANCO RUSSO.

venerdì 4 giugno 2010

MANIFESTAZIONE DEL 10 GIUGNO 2010 TUTTI IN PIAZZA A ROMA




Andiamo in piazza. Per portare i nostri colori, le nostre speranze, i nostri sogni. Ma anche il nostro disappunto per una manovra che colpisce sempre gli stessi: i più deboli. Solite ricette per i soliti noti. Una macelleria sociale.

Così, il governo Berlusconi, dopo aver negato per mesi la crisi, oggi vara una manovra iniqua che colpisce i lavoratori, i cittadini e l’ambiente. E, soprattutto, non tocca le grandi ricchezze e gli speculatori.

La manovra delinea un quadro preciso, dalle sfumature pienamente percettibili: la crisi la pagano coloro che l’hanno subita e la subiscono. Le misure sono chiare e inequivocabili: tagli ai servizi, agli enti locali e alle Regioni, alla scuola, alla cultura, blocco degli stipendi del pubblico impiego, allungamento dei tempi per andare in pensione, condono edilizio, nessuna politica di investimenti per uscire dalla crisi economica o che riorienti l’economia verso uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale e sociale.

E allora, noi, che abbiamo un’idea diversa, che non ci stiamo ad un altro pioggia di fango su quelli che da sempre le crisi le pagano e le subiscono, proviamo a dire la nostra, a raccontare un’altra idea. Vogliamo provare a mettere in campo quello che in campo non ci sta mai, quello che non trova rappresentazione, vogliamo affrontare la crisi con il piglio di coloro che non la temono e il coraggio di coloro che sanno scegliere da che parte stare.

La crisi si affronta tagliando la spesa pubblica (si, ma quella sbagliata, come le spese militari e grandi opere a cominciare dal Ponte sullo stretto di Messina), tassando le transazioni finanziarie, le rendite e i patrimoni. Con meno tasse sul lavoro e più tasse a chi inquina e consuma risorse naturali. La lotta all’evasione fiscale non deve essere ridotta a mera propaganda (negli ultimi due anni, grazie al lasciar fare del governo è ulteriormente aumentata di 20 mld , superando i 120 mld l’anno) e vanno allargate le misure di protezione sociale, come il reddito minimo di cittadinanza, gli asili nido, il fondo per la non autosufficienza. E creare posti di lavoro, come ha fatto l’Europa, con l’economia verde, sostenendone le produzioni e i consumi relativi a fonti rinnovabili, efficienza energetica, eco efficienza delle produzioni, mobilità sostenibile, messa in sicurezza del territorio, agricoltura sostenibile.

Vediamoci in piazza giovedì. E insieme confrontiamoci su un’idea diversa del futuro. La nostra.

Giovedì 10 giugno ore 17:30 Manifestazione nazionale con NICHI VENDOLA

Piazza del Pantheon – Roma

CERTIFICATI VERDI




Un certificato verde è una forma di incentivazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta in pratica di titoli negoziabili, il cui utilizzo è diffuso in molti stati come ad esempio nei Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito e alcuni stati USA.
Si tratta di certificati che corrispondono ad una certa quantità di emissioni di CO2: se un impianto produce energia emettendo meno CO2 di quanto avrebbe fatto un impianto alimentato con fonti fossili (petrolio, gas naturale, carbone ecc.) perché "da fonti rinnovabili", il gestore ottiene dei certificati verdi che può rivendere (a prezzi di mercato) a industrie o attività che sono obbligate a produrre una quota di energia mediante fonti rinnovabili ma non lo fanno autonomamente.

In Italia i certificati verdi sono emessi dal Gestore dei Servizi Energetici GSE (Gestore Servizi Energetici) su richiesta dei produttori di energia da fonti rinnovabili.

I Certificati Verdi sono introdotti dal decreto di liberalizzazione del settore elettrico nota come Decreto Bersani. Il decreto di attuazione della direttiva 96/92/CE stabilisce che i produttori possano richiedere i certificati verdi per 8 anni (per impianti entrati in servizio o revisionati dopo l'aprile del 1999) e per 15 anni per impianti successivi al 31/12/2007 (norma in finanziaria 2008). I certificati verdi permettono alle imprese che producono energia da fonti convenzionali (petrolio, carbone, metano, eccetera) di rispettare la legge che obbliga ogni produttore o importatore di energia a usare fonti rinnovabili per il 2%.

Il sistema dei "Certificati verdi" è una forma di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, basato su meccanismi di mercato. I "Certificati Verdi" sono stati introdotti in seguito all'approvazione del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 che ha stabilito l'obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale una quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili. L'obbligo è a carico di tutti i produttori ed importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili.
La legge prevede che all'obbligo si possa far fronte, sia immettendo direttamente in rete elettricità prodotta da fonti rinnovabili, sia acquistando da altri produttori di fonti rinnovabili titoli comprovanti la produzione della quota equivalente. Questi titoli, chiamati appunto "Certificati Verdi", attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili e vengono emessi dal GSE, dietro il riconoscimento all'impianto del possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa

L'impresa produttrice di energia acquista, presso la borsa gestita da GSE, i certificati verdi che gli occorrono per raggiungere la soglia del 2% della propria produzione. La quota del 2% si incrementa ogni anno, dal 2004, di 0,35% punti percentuali. I certificati verdi possono essere accumulati e venduti successivamente, ad esempio quando il valore sia cresciuto a seguito della domanda di mercato. Nel 2005 il valore è stato fissato dal mercato a 108,92 €/MWh al netto dell'IVA per 86.136 certificati verdi emessi per complessivi 4.308 GWh. I produttori di energia da fonti rinnovabili hanno anche, per legge, la "priorità di dispacciamento" cioè la garanzia, da parte del gestore della rete, di comprare prioritariamente l'energia così prodotta. Al 2006 con gli impianti certificati come fonti rinnovabili producevano 3.212 GWh di energia idroelettrica (35%), 2.440 GWh eolica (27%), 1.297 GWh con biomasse (14%), 943 GWhgeotermica (10%), 745 GWh biogas (8%), 521 GWh con i rifiuti (6%) e 2,7 GWh solare [3]. Il prezzo dei certificati verdi è stato pari a circa 125 €/MWh nel 2006, valore a cui va aggiunto il prezzo di cessione dell'energia elettrica sul mercato (oltre 70 €/MWh), per un totale di circa 200 €/MWh. Dal 2009 sarà di circa 180 €/MWh più il prezzo di cessione dell'energia elettrica sul mercato.
L’autorità per l’energia elettrica e il gas ai fini della definizione del prezzo di collocamento sul mercato dei certificati verdi per l'anno 2009,ha stabilito che il prezzo è pari a 91,34 €/MWh.
Per approfondire analizziamo adesso a cosa servono e come vengono distribuiti i certificati verdi sul territorio nazionale.

IL MECCANISMO DEI CERTIFICATI VERDI

Il sistema delle quote obbligate di energia prodotta da fonti rinnovabili

L’art. 11 del D.Lgs. 16/03/1999 n. 79 ha introdotto l’obbligo, a carico dei produttori e degli importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili, di immettere nel sistema elettrico nazionale, a decorrere dal 2002, una quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo l’1/4/1999.
La quota percentuale è calcolata sulla base delle produzioni e delle importazioni da fonti non rinnovabili dell’anno precedente, decurtate dell’elettricità prodotta in cogenerazione, degli autoconsumi di centrale e delle esportazioni, con una franchigia di 100 GWh per ciascun operatore. Tale quota inizialmente era fissata nel 2%. Il D.Lgs. 29/12/2003 n. 387 ha stabilito un progressivo incremento annuale di 0,35 punti percentuali nel triennio 2004 – 2006. La Legge Finanziaria 2008 ha elevato l’incremento annuale a 0,75 punti percentuali per il periodo 2007-2012. Successivi decreti ministeriali stabiliranno gli ulteriori incrementi per gli anni posteriori al 2012.

Anno di
riferimento Quota Anno di Assolvimento
d’obbligo
2001______ 2% _________ 2002
2002______ 2% _________ 2003
2003______ 2% _________ 2004
2004______ 2,35% ______ 2005
2005______ 2,70% ______ 2006
2006______ 3,05% ______ 2007
2007______ 3,80% ______ 2008
2008______ 4,55% ______ 2009
2009______ 5,30% ______ 2010
2012______ 6,05% ______ 2011
2011______ 7,55% ______ 2012
2010______ 6,80% ______ 2013



Produttori ed importatori soggetti all’obbligo possono adempiervi immettendo in rete elettricità prodotta da fonti rinnovabili oppure acquistando da altri produttori titoli, chiamati certificati verdi (CV), comprovanti la produzione dell’equivalente quota.

I certificati verdi sono lo strumento con il quale i soggetti sottoposti all’obbligo devono dimostrare di avervi adempiuto e quindi costituiscono l’incentivo alla produzione da fonte rinnovabile. Si crea infatti un mercato in cui la domanda è data dai produttori ed importatori soggetti all’obbligo e l’offerta è costituita dai produttori di elettricità con impianti aventi diritto ai certificati verdi. In ultima analisi il meccanismo introdotto dal D.Lgs 79/99 fa sì che i costi dell’incentivazione ricadano direttamente sui produttori e sugli importatori da fonti convenzionali, che debbono obbligatoriamente acquistare i certificati verdi oppure realizzare investimenti per produrre elettricità da fonti rinnovabili.

I certificati verdi

Taglia

Come detto al paragrafo precedente, i certificati verdi (CV) sono titoli comprovanti la produzione di una certa quantità di energia. La loro taglia, inizialmente fissata in 100 MWh, è stata progressivamente abbassata dalla normativa: prima a 50 MWh dalla L. 23/08/2004 n. 239 ed infine ad 1 MWh dalla Legge Finanziaria 2008. Dal primo gennaio 2009, dunque, il possesso di un certificato verde attesta la produzione di 1 MWh. Ciò significa che il numero di CV che un produttore o un importatore deve possedere per dimostrare di aver adempiuto all’obbligo introdotto dal D.Lgs 79/99 è uguale al proprio obbligo espresso in MWh.




Modalità di calcolo


I certificati verdi vengono rilasciati in funzione dell’energia netta prodotta dall’impianto (EA), che è l’energia lorda misurata ai morsetti dei gruppi di generazione diminuita dell’energia elettrica assorbita dai servizi ausiliari, delle perdite nei trasformatori e delle perdite di linea fino al punto di consegna dell’energia elettrica alla rete.

L’energia netta prodotta tuttavia non costituisce sempre direttamente il termine di riferimento per il calcolo del numero di CV spettanti. Per inciso, dato che la taglia dei certificati è stata portata ad 1 MWh, il numero dei CV spettanti corrisponde all’energia incentivata (ECV) espressa in MWh. Secondo la normativa antecedente la Legge Finanziaria 2008, le due grandezze ECV ed EA sono legate solo da relazioni dipendenti dal tipo di intervento realizzato. Tali relazioni sono illustrate nel capitolo 2 sulla qualificazione degli impianti, a cui si rimanda. A seconda della categoria di intervento a seguito della quale un impianto entra in esercizio, cambia la formula che lega l’energia netta prodotta a quella riconosciuta come incentivabile. Per esempio, nel caso di impianti nuovi tutta l’energia netta prodotta dall’impianto può essere incentivata, mentre nel caso di interventi di potenziamento (non idroelettrico) può essere incentivato solo l’incremento di produzione rispetto alla media storica.


Come premesso nella introduzione, i dati illustrati nei capitoli seguenti di questo bollettino sono il risultato del funzionamento del meccanismo dei certificati verdi per come è andato delineandosi prima delle ultime novità normative. Ciò significa ad esempio che i dati sui CV emessi (capitolo 3) sono unicamente il risultato della applicazione delle relazioni sopra descritte, in virtù delle quali il numero dei certificati verdi spettanti dipende solo dall’energia riconosciuta come incentivabile (EI) in funzione del particolare tipo di intervento realizzato.



Sinteticamente, in formule:

ECV = EI = funzione della categoria di intervento e di EA
(per impianti entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007).



Tanto premesso, concludendo questa sezione dedicata alle modalità di calcolo del numero di CV da attribuire all’energia prodotta dagli impianti incentivabili, non ci si può esimere dal fare un brevissimo cenno alle recenti novità legislative sul tema. Il nuovo principio introdotto dalla Legge Finanziaria 2008 e dal suo collegato fiscale (L. 29/11/2007 n. 222), a beneficio degli impianti entrati in esercizio successivamente al 31/12/2007, consiste nel differenziare l’incentivo in base alla fonte rinnovabile. Il numero di certificati verdi riconosciuti, infatti, viene ad essere legato, oltrechè al tipo di intervento realizzato ed all’energia netta prodotta, al tipo di fonte rinnovabile che alimenta l’impianto: i CV vengono attribuiti moltiplicando l’energia riconosciuta come incentivabile (EI) per dei coefficienti differenti a seconda della fonte rinnovabile.




Sinteticamente, in formule:

ECV = K x EI

(per impianti entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007).
Tabella 1.2 – Coefficienti moltiplicativi per il calcolo del numero di CV da attribuire agli impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/ 2007


FONTE _____________________________ coefficiente K
Eolica on-shore___________________________ 1

Eolica off-shore__________________________ 1,1

Geotermica _______________________________ 0,9

Moto ondoso e maremotrice_________________ 1,8

Idraulica ________________________________ 1

Rifiuti biodegradabili, biomasse diverse da
quelle di cui al punto Successivo___________1,1

Biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli,
di allevamento e forestali, ottenuti nell’ambito di intese di filiera,
contratti quadro, o filiere corte____________1,8

Gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione
e biogas diversi da quelli del punto precedente_______0,8



Periodo di riconoscimento e periodo di validità

Il periodo di riconoscimento dei certificati verdi, inizialmente fissato in otto anni, è stato in un primo tempo elevato a dodici anni dal D.Lgs. 3/4/2006 n. 152 e la Legge Finanziaria 2008 ha chiarito che tale prolungamento si applica a tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio tra il 1/4/1999 ed il 31/12/2007. La medesima Legge Finanziaria 2008 ha altresì disposto che l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili in impianti entrati in esercizio in data successiva al 31/12/2007 possa godere dei CV per un periodo di quindici anni.

I certificati verdi hanno validità triennale: quelli rilasciati per la produzione di energia elettrica in un dato anno (anno di riferimento dei CV) possono essere usati per ottemperare all'obbligo introdotto dall’art. 11 del D.Lgs 79/99 relativo anche ai successivi due anni.

Prezzo

Il valore dell’incentivo, cioè il prezzo dei certificati verdi, si forma sul mercato in base alla legge della domanda e dell’offerta. Le transazioni dei CV possono avvenire mediante contratti bilaterali o attraverso una piattaforma di negoziazione costituita presso il Gestore del Mercato Elettrico.
Sia per fornire agli operatori indicazioni utili ai fini della valutazione del possibile prezzo di collocamento dei loro certificati verdi, sia per coprire una domanda inizialmente superiore all’offerta, il D.Lgs 79/99 ha stabilito di assegnare i CV anche all’energia rinnovabile prodotta dagli impianti CIP 6/92 entrati in esercizio dopo il 1/4/1999. Il prezzo di offerta di tali certificati da parte del GSE, che li immette sul mercato esclusivamente attraverso la piattaforma del GME, è detto prezzo di riferimento.
Prima della Legge Finanziaria 2008 il prezzo di riferimento dei CV era calcolato come differenza tra l’onere di acquisto da parte del GSE dell’elettricità prodotta dagli impianti CIP6/92 alimentati da fonti rinnovabili ed i proventi derivanti dalla vendita di tale elettricità. La Legge Finanziaria 2008 ha introdotto una nuova modalità di calcolo del prezzo di offerta dei CV del GSE: a partire dal 2008 essi sono collocati sul mercato a un prezzo, riferito al MWh elettrico, pari alla differenza tra 180 € / MWh ed il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica definito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas in attuazione dell’articolo 13 comma 3 del D.Lgs 387/03, registrato nell’anno precedente e comunicato dalla stessa Autorità entro il 31 gennaio di ogni anno.

Fonti rinnovabili e rifiuti

Secondo l’originaria definizione del D.Lgs. 16/03/1999 n. 79, erano considerate fonti rinnovabili e dunque potevano godere dei certificati verdi:

“il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici”.

Incentivazione delle fonti rinnovabili con i Certificati Verdi. Bollettino al 30/06/2008 8 Il D.Lgs. 29/12/2003 n. 387, recependo la definizione dell’art. 2 della Direttiva 2001/77/CE, include tra le fonti rinnovabili esclusivamente le seguenti:

“eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. In particolare, per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.

giovedì 3 giugno 2010

CLIMA POLITICO ITALIANO E ORIENTAMENTI ELETTORALI

Ringraziamo Demos & pi per i dati che andrete a vedere in seguito sulla situazione politica italiana.

ATLANTE POLITICO - XXII ATLANTE POLITICO

Rilevazione periodica, realizzata per il quotidiano La Repubblica, sul clima politico italiano e sugli orientamenti elettorali.

Gli indicatori sullo stato di salute del governo e della maggioranza sono al minimo storico, in questa legislatura. L'esecutivo e il premier si attestano poco sopra il 40%, nell'apprezzamento degli elettori. Il PdL è al 33%, nelle intenzioni di voto. Ma il Pd di Bersani, fermo al 27%, non sembra trarne vantaggio. Confermano i buoni risultati degli ultimi due anni Idv (8%) e Lega (12%), mentre l'Udc sale al 7%, recuperando voti dai due partiti maggiori. Nel gradimento dei leader, Berlusconi (43%) è superato da Fini (54%) e Tremonti (52%). Manovra economica bocciata dal 45% degli italiani. E' quanto emerge dall'Atlante Politico di Demos, pubblicato oggi da La Repubblica.





















NOTA METODOLOGICA

L'Atlante Politico è realizzato da Demos & Pi e curato da Ilvo Diamanti, insieme a Fabio Bordignon e Roberto Biorcio, con la collaborazione di Martina Di Pierdomenico. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 29 maggio - 1 giugno 2010 da Demetra (metodo CATI; supervisione: Giovanni Pace). Il campione, di 1046 persone, è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni.
Le stime sulle intenzioni di voto (curate da Roberto Biorcio) sono state realizzate tenendo sotto controllo la distribuzione territoriale, i caratteri socio-demografici e i precedenti comportamenti elettorali dei rispondenti (margine di errore di ± 3.1%).
Documentazione completa su www.agcom.it