venerdì 29 aprile 2011

mercoledì 27 aprile 2011


Questa sera ore 20.00 in piazza Cavallotti a Cutrofiano presentazione della lista "PER CUTROFIANO"in caso di pioggia la lista sarà presentata nella sala consiliare di via Ascoli (comune nuovo)

lunedì 25 aprile 2011

COPIONI!!!











SIAMO NEL RIDICOLO !!!

Abbiamo scoperto che il programma elettorale firmato in ogni sua pagina dal candidato sindaco Rolli Oriele , non è frutto di un lavoro di elaborazione della squadra, come vogliono far credere, ma sembrerebbe COPIATO da quello di un candidato sindaco di una comunità montana del Trentino Alto Adige (sic!), nelle elezioni del 2010, tale sig. Mario Morandini di Arco di Trento!

Questa sembrerebbe essere la serietà dei nostri avversari politici!

copioniii

Noi riteniamo che si tratti di una presa in giro per gli elettori Cutrofianesi!

Chiunque voglia verificare la notizia, può consultare il nostro Gruppo Facebook “Per Cutrofiano” oppure il sito http://selcutrofiano.blogspot.com/ sul quale abbiamo pubblicato il programma elettorale originale del candidato sindaco del Trentino, tra l’altro perdente, e quello contraffatto del nostro avversario .

Mercoledì 27 aprile p.v., alle ore 20,00 in piazza Cavallotti sarà presentata la lista “Per Cutrofiano” ed il candidato sindaco Aldo Tarantini . In caso di pioggia la presentazione sarà fatta nella sala consiliare di via Ascoli.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Cutrofiano 26 aprile 2011

Il coordinamento della lista


Programma Morandini(candidato sindaco ad Arco(trento))nel 2010

http://mariomorandini.it/files/programma_elettorale.pdf

Programma Rolli (candidato sindaco a Cutrofiano) 2011

http://pdfcast.org/pdf/programma-elezioni-amministrative-comunali-2011-lista-cutrofiano-citta-per-tutti-candidato-sindaco-o


domenica 24 aprile 2011

sabato 16 aprile 2011




    LISTA "PER CUTROFIANO"

    Bandello Tonio
    Calò Stefano
    Chiriacò Luigi
    Colì Maria Lucia
    Melissano Luigi
    Parisi Elisabetta
    Perrone Carmine Giuseppe
    Provenzano Gaetano (Ninetto)
    Rizzo Corrado
    Scrimieri Sara
    Spongano Monica in Colì
    Vergine Salvatore (Dori)

PER CUTROFIANO




PROGRAMMA LISTA “PER CUTROFIANO”

IDENTITà e comunità

Il Programma Politico che presentiamo parte dalla consapevolezza dei processi sociali in atto che vedono la nostra comunità alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo che sia capace di dare stabilità al presente e certezza nel futuro.

La società contemporanea ha generato la crisi dei legami sociali (nazione, partiti politici, famiglia, affetti), l’individualizzazione, la paura, la risposta xenofoba nei confronti dei migranti e più in generale di ogni diverso, degli anziani, di ogni escluso dal modello consumista/identitario.

Il lavoro oggi ha subito una profonda trasformazione sociale, rompendo il suo tradizionale rapporto con il capitale come elemento centrale nella creazione del “valore” che, invece, dipende sempre più dai fattori immateriali che riesce ad inglobare e trasmettere all’individuo-consumatore. Il lavoro diventa così un fattore variabile della produzione, delocalizzabile e precarizzabile, da utilizzare con la massima flessibilità.

In altre parole i lavoratori tradizionali si trasformano ora in liberi professionisti della precarietà, senza prospettive certe e acuendo le difficoltà di generare rapporti sociali stabili, costruirsi una famiglia e generare prole, che almeno era una certezza per i lavoratori del ventesimo secolo.

Partiamo dal contrasto di questi fenomeni per costruire la nostra comunità, solidaristica, inclusiva, valoriale ed identitaria.

Comunità ed Identità sono aspetti congruenti perché il nostro concetto comunitario, l’unico possibile oggi, si basa sulla continua negoziazione delle differenze.

L’appartenenza ad una comunità (di identità), non rappresenta più un fattore rigido di appartenenza, ma è un processo di produzione individuale che può sempre essere messo in discussione e rinegoziato.

E’necessario aprire un confronto con tutti i soggetti che, partendo dall’analisi svolta, indipendentemente dalle posizioni ideologiche di partenza, si riconoscano in questo metodo, condividano la volontà di costruire un nuovo percorso comunitario volto a costruire quella società di valori che contrasti i processi degenerativi in atto, tanto sul piano economico quanto su quello politico-sociale.

Per l’azione politica da attuare occorre partire dall’azione amministrativa svolta nella passata amministrazione che è stata imperniata sul rapporto con l’ambiente ed il territorio, sullo sviluppo economico e sui servizi, in particolare quelli alla persona.

LE TRASFORMAZIONI in atto

La nostra comunità respira appieno la modernità che presenta un duro conto in termini economici e sociali.

· Il contesto rurale

La crisi della viticoltura prima e della tabacchicoltura poi ed ora dell’agricoltura in generale hanno generato una perdita di reddito ma anche un fenomeno di abbandono del territorio che appare ora alla mercé di ogni uso alternativo.

Attualmente lo spazio rurale è visto più che come uno spazio per la produzione di materie prime agricole come una comoda residenza, uno spazio economico dove esercitare l’attività turistica, ed è soggetto all’aggressione dell’industria estrattiva ed energetica, in particolare dal fotovoltaico.

In tema di fonti rinnovabili su aree agricole si ritiene utile applicare nella maniera più inflessibile possibile quanto recentemente stabilito dalle linee guida regionali e premere perché il governo nazionale adotti politiche energetiche più restrittive nel campo delle rinnovabili su suolo agricolo.

Accanto a questa crisi c’è stata quella dell’industria estrattiva che aveva assicurato un discreto sviluppo dal dopoguerra in poi. I segni dell’attività estrattiva sono rilevabili in tutto il territorio comunale, ma si fanno particolarmente evidenti in direzione sud verso Supersano ed ovest verso Collepasso dove esiste una fascia di territorio soggetta a dissesto per il crollo delle gallerie sotterranee. In alcune di queste aree sono evidenti i segni del dissesto con il crollo delle volte delle gallerie ipogee che in superficie si manifestano con la presenza dei tipici laghetti, alimentati dalle piogge autunnali o dalla falda superficiale. Questi laghetti, se lasciati indisturbati, evolvono verso biocenosi particolarmente ricche e tendono a rinaturalizzarsi molto velocemente. La loro acquisizione, protezione, messa in sicurezza e riqualificazione come aree naturalistiche e come spazi ricreativi o di studio per la popolazione locale è un tassello di un più vasto modello di recupero di tutta l’area caratterizzata dai dissesti e un modello d’intervento di riqualificazione territoriale.

La presenza di un grande bacino minerario, di cavità ipogee residue dell’attività estrattiva della calcarenite, alcune delle quali presenti in aree edificate o in vicinanza di arterie stradali, fenomeni di dissesto idrogeologico in fase attiva ed evolutiva, la dipendenza del territorio dalla rete idraulica dei canali artificiali, la presenza di due bacini idraulici, il fenomeno dell’abbandono delle campagne e la meccanizzazione delle pratiche agricole che cancellano la secolare rete di scolo delle acque, la scarsa manutenzione dei canali, il soffocamento delle voragini e inghiottitoi che vanno censiti, mantenuti e tutelati, rappresentano la maggiore sfida per la nostra comunità e il sistema delle conoscenze da approfondire maggiormente.

Lo spazio rurale cutrofianese è soggetto ad un delicato equilibrio dovuto dall’interdipendenza con l’acqua, alla varietà dei suoli e tipologie vegetazionali, possiede grande bellezza e fascino ed esercita un forte richiamo come spazio di vita, ricreativo e di tranquillità, come testimoniato dalla presenza di una ricca comunità anglofona che vi vive stabilmente da quasi dieci anni.

Ma il territorio rurale è interessato anche dalla presenza di beni diffusi nel paesaggio agrario (masserie, chiesette, aie, cisterne, neviere, carrarecce, palmenti, trappeti ipogei, cave di superficie, colombaie ecc..) come anche di resti di antichi casali ormai scomparsi, strade e siti di epoca romana e preistorica. Un puntuale censimento e catalogazione/conoscenza ai fini della tutela, conservazione e trasmissione alle future generazioni sono un obbligo morale che abbiamo già avviato con la prima fase del PUG.

La tutela dello spazio rurale appare come la sfida più importante del prossimo futuro, il governo delle trasformazioni, attraverso la costruzione di un sistema di conoscenze e competenze locali che sappiano guidare il fenomeno in atto e non subirlo.

Contemperare le esigenze produttive del settore estrattivo attraverso il meccanismo dello “scavo virtuoso”, all’interno di un bacino estrattivo dell’argilla ben definito, che renda possibile il risanamento delle aree in dissesto e disegni un recupero paesaggistico e naturalistico delle aree di prelievo significa dare nuove funzioni a questi spazi.

Conservare il suolo, dare alla campagna la possibilità di soddisfare nuovi bisogni, la visione di uno spazio rurale come uno spazio multifunzionale in grado di soddisfare numerose altre esigenze della contemporaneità che non siano solo quelle produttive.

In questo senso va intesa la partecipazione all’idea del “Parco dei Paduli” che dovrebbe superare il concetto dello spazio museale, conservativo, ma aprirsi, sostenibilmente, alla modernità, intesa come risposta a nuovi bisogni. Il nostro territorio, legato a quello di altri comuni contermini, sperimenterà un’attività di rigenerazione territoriale su più vasta scala, si avvarrà di una serie di attività, materiali e non, che aumenteranno il richiamo ed il valore del nostro spazio.

L’azione politico amministrativa continuerà nella valorizzazione del territorio rurale, nella sua azione di recupero ambientale e paesaggistico e nell’impegno di mettere a disposizione della comunità gli spazi recuperati ed acquisiti.

Dopo il “Borgo Rurale Chiusa”, il Parco dei Fossili e l’area dei laghetti di crollo, già bonificata, andrà riqualificata per darla in uso ai cittadini di Cutrofiano.

Così pure c’è la volontà di continuare nell’impegno di ricercare le risorse economiche per realizzare un museo delle attività estrattive da allocare in una cavità ipogea.

Ma la problematica più urgente da affrontare dopo la bonifica dei siti inquinati, che ha impegnato l’amministrazione durante il periodo di mandato, è quella della caratterizzazione statica e messa in sicurezza di tutte le cavità ipogee o almeno di quelle che possano impegnare la pubblica incolumità.

· Il contesto urbano

E’ caratterizzato da un centro antico con due altri nuclei, il “Borgo Calò” e l’area dietro la Chiesa della Congrega, con la città storica chiusa e ben definita dall’anello di circonvallazione. All’esterno di questo si estende la città moderna che si perde nelle zone periurbane con edificazione disordinata e nei comparti residui non attuati.

La Città si estende lungo l’asse est-ovest, schiacciata fra le aree con maggiori problemi idraulici e quelle con scavi sotterranei dovuti alla passata attività estrattiva. La cesura fra il rione Piani, Pigno e la città storica si è gradualmente colmata fino all’attuale aspetto. Sono le aree cresciute in maniera scordinata e molto velocemente negli anni 50 e 60 a presentarsi oggi con evidenti mancanze di aree verdi e servizi alla persona o come nel caso della zona “167” con opere di urbanizzazione insufficienti o comunque non più adatte alle attuali esigenze.

Così pure le aree periurbane si presentano con un deficit di verde e spazi per l’aggregazione oppure con opere pubbliche non portate a termine come la “Casa Albergo per Anziani”.

Il centro storico è stato caratterizzato da un progressivo abbandono della popolazione e da una senilizzazione di quella residente con pochi esercizi commerciali che tendono a trasferirsi in zone più ampie e raggiungibili con l’auto, tipico esempio è rappresentato dalla tendenza a localizzare le attività commerciali lungo la circonvallazione. Così pure Piazza Cavallotti ha perso l’originaria funzione di luogo d’incontro comunitario, di scambio e di commercio per assumere l’aspetto di un luogo che aspetta nuove funzioni ed usi.

Tuttavia si notano iniziative imprenditoriali che vanno nel senso della riqualificazione degli immobili presenti e nel loro riuso in attività legate al turismo ed alla ristorazione di qualità.

Per contrastare l’abbandono del centro storico prevediamo un intervento di riqualificazione e rigenerazione urbanistica che vada a migliorare l’insieme dei servizi pubblici offerti. L’intervento è parte di un più generale progetto d’intervento con i comuni aderenti al “Parco dei Paduli” e mira a far entrare il centro storico di Cutrofiano all’interno di un più vasto circuito turistico e culturale che comprende oltre nove comuni del sud salento.

Così pure si vuole intervenire nel centro storico con un piano di ristrutturazione d’iniziativa pubblica che miri al recupero delle case fatiscenti ed in pericolo di crollo al fine di creare alloggi per l’edilizia residenziale pubblica da riservare a giovani coppie o per un albergo diffuso.

La crisi del settore commerciale locale, come dell’edilizia, è il segnale più evidente che un modello di sviluppo locale si è chiuso e che siamo entrati in un nuovo mondo, di cui non conosciamo ancora l’evoluzione.

Il cambiamento, qualunque sia, deve comunque essere sostenibile, imperniato sul patrimonio locale, culturale, umano e paesaggistico della nostra terra.

Per questo riteniamo che una città vivibile sia in primo luogo pulita ed accogliente, in grado di dimostrare la sua attenzione e sensibilità alle fasce deboli della popolazione, mediante una totale eliminazione delle barriere architettoniche, un piano traffico che valorizzi la mobilità sostenibile ed alternativa, con la costituzione di adeguate isole pedonali che diano più spazio al tempo libero, ai commerci ed al piccolo artigianato.

La città sostenibile dimostra la sua sensibilità verso l’ambiente con la installazione d’impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e con un piano per il verde pubblico che preveda la costruzione e la regolare manutenzione di due parchi pubblici di quartiere, da allocare al rione “Chiusa” e nell’area pubblica compresa fra la via Kennedy, via Risorgimento e via C.A. Dalla Chiesa.

In sintesi quello che riteniamo qualificante ed urgente per la futura amministrazione di Cutrofiano all’interno del contesto urbano è:

· Politica della Mobilità con un nuovo piano traffico che privilegi la mobilità sostenibile;

· Politica attiva nel mercato della casa tramite un programma consistente di edilizia economica e di edilizia sociale che privilegi il recupero dell’esistente;

· Rigenerazione urbana/Riqualificazione territoriale (aumento degli standard urbanistici relativamente al verde pubblico e alle attrezzature sportive, efficientamento della rete di pubblica illuminazione e degli edifici di proprietà comunale, recupero paesaggistico di alcune aree periurbane, ecc)

· Centro storico (acquisizione e recupero di case in cattivo stato per edilizia sociale, albergo diffuso, piccoli laboratori artigiani).

POLITICHE SOCIALI: LE PRIORITA’

La crisi strutturale delle politiche del lavoro nel nostro comune, accentuata dai riflessi della eccezionale congiuntura negativa su scala globale, impone una nuova e assoluta priorità delle politiche sociali della famiglia e del lavoro.

Accanto alle vecchie e tradizionali aree di fragilità emergono nuove tipologie di precarietà e debolezza sociale, che debbono trovare da parte dell’Ente locale attenzioni e risposte concrete.

Tutto deve ruotare intorno alla famiglia, perno della società.

La famiglia sarà al centro di azioni concrete.

Nello specifico, verranno messe a disposizione risorse per il sostegno alle famiglie che hanno perso il lavoro promuovendo il “servizio civico” al fine di fornire all’utenza un’opportunità di sperimentare le proprie capacità lavorative uscendo dalla logica dell’assistenzialismo fine a se stesso, riconoscendo il valore del lavoro come promotore di autonomia e dignità. Vanno riservati o reperiti servizi o concessioni pubbliche a favore di cooperative sociali che si impegnino ad intervenire a fianco dell’azione amministrativa pubblica, anche con affidi diretti così come consente la normativa vigente.

Occorre inoltre garantire una qualità nei servizi alla persona; ciò comporta il consolidamento dei Servizi già erogati attraverso il Piano di Zona che vanno non solo sostenuti, ma ulteriormente incrementati a garanzia di famiglie, minori, immigrati, giovani, anziani, disabili.

Anche a Cutrofiano esiste, come nel resto d’Italia, il problema legato alla casa. Questo è fortemente percepito in special modo dai giovani che a fronte di una nuova politica potranno avere nuove opportunità per pianificare il proprio futuro. Si promuoveranno iniziative possibili affinchè si concretino piani che portino a favorire l’edilizia economica e popolare e la costruzione o il recupero di alloggi da riservare a giovani coppie o a soggetti svantaggiati.

LAVORO

Il lavoro costituisce il più importante impegno per la prossima amministrazione come per tutta la nostra comunità. Nella passata consigliatura si sono poste le basi per lo sviluppo economico cittadino, principalmente tramite l’azione di risanamento e di bonifica ambientale del territorio, dove sarà possibile esercitare anche le attività legate al turismo rurale, e l’ampliamento della zona P.I.P. che permetterà l’insediamento di numerose imprese artigiane.

Un uso razionale del territorio è coniugabile con il suo recupero e ri-valorizzazione sia dal punto di vista ambientale che produttivo.

La recente e non certo esaurita problematica, artificiosamente costruita, sulla tenuta del territorio interessato dall’attività estrattiva storica e della percorribilità delle strade che l’attraversano, dimostra come queste tematiche non possano essere svolte da chi non conosce profondamente la storia e la realtà del nostro territorio, rifuggendo da schizofreniche posizioni, che spaziano dall’esaltazione campanilistica ed esagerata del nostro ambiente (solo perché è il “nostro”) alla sua svalutazione disastrosa (inquinamento irreparabile e generalizzato e compromessa stabilità dello stesso), a seconda delle necessità demagogiche del momento.

Solo un atteggiamento realistico e razionale può consentire il giusto approccio sia per conoscere/riconoscere le problematiche che per impostare le linee di “uso” dello stesso per lo sviluppo dell’economia e della vita associata, trasformando le non negabili difficoltà, derivanti dagli usi ed abusi precedenti, in altrettante opportunità.

Cutrofiano, citando una fortunata pubblicazione locale, Terra-Argilla-Pietra; agricoltura a tutto campo: dall’olivo alla vite agli ortaggi ai funghi, si è stati capaci nel tempo di sfruttare tutte le possibilità;

Il recupero e stabilizzazione dell’area a cave, che si può realizzare solo attraverso un uso molto accorto della stessa attività di cava, può aprire grandi possibilità per il recupero delle coltivazioni in ambiente protetto. Va rilanciata la coltivazione dei funghi in cava una volta che siano state individuate le modalità di messa in sicurezza delle cavità ipogee e dei metodi di coltivazione.

Nei tradizionali settori dell’agricoltura quale il vitivinicolo, l’oleario, il lattiero caseario e dei prodotti ortofrutticoli, in cui vantiamo produzioni di qualità riconosciuta anche in campo internazionale, occorrerà spingere in direzione di una tipizzazione e caratterizzazione del prodotto per arrivare a conquistare quei mercati disposti a pagare il “giusto prezzo”, remunerativo per l’impresa.

Il ricambio generazionale, la diversificazione dei redditi dell’azienda agricola con l’introduzione dei settori dell’artigianato tradizionale e del turismo rurale, della ristorazione, quanto la necessità di innovare i processi produttivi, passando ad esempio a metodi produttivi certificati, tipo il biologico o l’integrato sono le linee guida per l’agenda rurale del prossimo futuro.

Anche un tradizionale settore agricolo, quello del tabacco, di cui il Salento era un rinomato produttore potrebbe riservare soddisfazioni se si pensasse a coltivazioni di nicchia di specialità a ridotto contenuto di nicotina e per l’estrazione di oli essenziali o di sostanze proteiche, elementi per le più varie destinazioni.

Devono essere sempre più incrementate le attività produttive a partire dalla storica ceramica, ma puntando alla meccanica fine e le attività innovative nel quadro degli stimoli regionali alla creatività, giovanile e non solo, considerando la grande platea di personale qualificato, e di cervelli, per i quali bisogna evitare la nuova fuga al Nord o all’estero.

Le attività collegate con la produzione di energia da Fonti rinnovabili, se inserite finalmente in quadro nazionale stabile e coerente con il quadro europeo, potrebbero aprire enormi possibilità lavorative, se affrontate e utilizzate senza isterismi, specie nel quadro che si è creato dopo Fukushima (la Germania ha già annunciato che intende puntare all’80% del fabbisogno). Esaurito finalmente il boom speculativo e fissato un quadro di riferimento più certo come quello delineato dalle direttive emanate dalla Regione Puglia a fine 2010, si può finalmente pensare ad impianti che possano essere di supporto e sostegno all’intero settore agricolo in difficoltà, sia di tipo fotovoltaico di piccola taglia ed integrato nelle aziende agricole (il limite imposto con il D.Lsl. 3.3.2011 è inferiore al 10% della superficie agricola aziendale), nelle aree idonee, sia di tipo a biomasse di piccola entità e filiera cortissima (praticamente incenerimento dei residui in modo razionale).

Favorire maggiori opportunità di lavoro sarà una priorità per la prossima amministrazione e per questo occorre uno strumento aggiornato sul tema: l’istituzione di una Consulta del Lavoro, costituita da consulenti e professionisti del settore, dalle imprese locali, dal responsabile dello sportello unico per le attività produttive e dall’Assessore competente per affrontare insieme le tematiche di ostacolo all’incremento dell’occupazione.

Questa, insieme all’istituzione del “servizio civico” e alla volontà di affidare a cooperative sociali i servizi nelle disponibilità comunali, costituiscono misure concrete ed immediate per combattere la crisi che attraversa il mercato del lavoro

ENERGIA

CUTROFIANO aderisce agli obiettivi dell’Unione Europea in tema di lotta ai cambiamenti climatici sintetizzati nella sigla 20-20-20.

L’impegno sarà quello di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di garantire il 20% della produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento del 20% dell’efficienza energetica ed un taglio del 20% delle emissioni di CO2.

Il primo obiettivo si persegue favorendo le produzioni energetiche da fonti rinnovabili ed in particolare il fotovoltaico sui tetti pubblici e privati, nelle aree idonee individuate dalla pianificazione sovraordinata e compatibili con le esigenze di tutela della comunità locale.

Per il secondo si continuerà ad investire risorse in particolare sulle scuole pubbliche per ridurre le dispersioni termiche ed aumentare la sicurezza ed il comfort dei nostri edifici scolastici ed intervenendo sulla rete della pubblica illuminazione per ridurre la potenza assorbita, le dispersioni della rete e con un sistema di telecontrollo del singolo punto luce. Per il terzo obiettivo si dovrà puntare invece sulla riduzione del traffico veicolare in determinate giornate ed orari, introducendo aree pedonalizzate e chiuse al traffico ed aumentando il numero degli spazi destinati a piste ciclabili e più in generale regolando la più complessa materia della mobilità.

Si ritiene necessario, previo studio, giunto il momento di regolare a senso unico la circonvallazione comunale e istituire su di un lato, delimitandola con apposita segnaletica orizzontale e verticale, una pista ciclabile che rappresenti la colonna vertebrale di tutta la viabilità ciclo pedonale.

Si partirà dal primo nucleo di viabilità ciclabile prevista nel PIRP tra la via Ascoli e via della Repubblica per estenderla poi verso via Montale e da qui, utilizzando l’area di sedime della condotta idrica AQP, raggiungere il limitrofo centro di Sogliano. Analogamente, dall’altro lato si estenderà la pista ciclabile fino al Centro Sportivo, passando per il Cimitero Comunale.

PIANO URBANISTICO GENERALE

La Pianificazione Urbanistica in corso di elaborazione (P.U.G.) dovrà dare la risposta completa alla nostra visione della Cutrofiano prossima ventura.

E’ LO STRUMENTO CON CUI CONCRETIZZARE LA NOSTRA AZIONE POLITICA SUL TERRITORIO, l’unico e potente mezzo in mano ai cittadini, che sono i soli titolari delle trasformazioni possibili sul territorio, per appropriarsi del proprio futuro. Il diritto alla variazione d’uso di un bene dovrà avvenire solo ed esclusivamente nell’interesse pubblico attraverso lo strumento della PEREQUAZIONE URBANISTICA. Applicando questo principio, mai utilizzato finora, la comunità avrà le aree ed i beni necessari ad attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile che si è data, la possibilità di perseguire le politiche sociali in tema di accessibilità alla casa e per la costruzione delle opere di pubblica utilità. Intanto, nella fase attuale si sta costruendo il quadro delle conoscenze territoriali, clamorosamente mancante in un comune ricco e complesso come il nostro. Queste conoscenze sono propedeutiche ad ogni ipotesi di trasformazione del territorio e vanno condivise con i singoli enti o autorità che debbano esprimere un parere su un vincolo di loro competenza.

Sono tre obiettivi fondamentali che si vogliono perseguire, ciascuno declinato in obiettivi più specifici, sono:

1 - tutela e valorizzazione ambientale e paesaggistica, da perseguire attraverso:

- tutela e valorizzazione della risorsa naturale l’acqua, la terra, il clima, le strutture e le modificazioni dovute all’uomo;

- miglioramento dei modi e forme di utilizzazione e sfruttamento dell’energia pulita, contestualmente all’eliminazione progressiva dei materiali e delle emissioni dannose all’ambiente;

- conoscenza, monitoraggio, valorizzazione, salvaguardia e riqualificazione dei beni culturali e del paesaggio, con particolare riferimento al patrimonio rurale da attuarsi anche con normative che favoriscano il recupero da parte dei privati anche in concorso con l’amministrazione, con lo scopo di attuare contestualmente il recupero delle strutture e del contesto in cui sono inserite, studiare quindi modi per attuare un programma di recupero del territorio che sia da stimolo ad attività economiche di servizio al turismo e alle attività agricole;

- recupero del territorio per aree omogenee per caratteri comuni, aree estrattive con varie possibilità di riuso, zone umide e con presenza di fauna e vegetazione ormai consolidate, aree che si possono considerare di archeologia industriale e di archeologia agraria, aree veramente archeologiche, edifici e aree di valore storico e/o monumentale, aree di valore ambientale e altre; per ogni specificità dovrebbe essere studiato piani di recupero e valorizzazione.

2 - il miglioramento della qualità dell’ambiente e del vivere urbano, da perseguire attraverso:

- riqualificazione e valorizzazione del tessuto edilizio esistente; dovrà essere studiato e ridefinito il centro storico e di tute le aree e gli edifici a carattere storico e ambientale presenti su tutto il territorio anche delle periferie e il territorio agricolo che presenta manufatti di valenza storico architettonica ed anche archeologica (strutture e territorio dell’area di Petrore, masseria Astore, trappeti e manufatti ipogei);

- Recuperare quei quartieri periferici, una volta definiti dormitorio, con alta densità di popolazione anziana e minorile che soffrono il disagio di un’ambiente urbanistico ostile alla socialità e alla integrazione sociale delle diverse età, grado sociale ed etnie presenti sul territorio studiare forme e iniziative di incontro tra culture;

- creazione di nuove aree da destinare all’edilizia economica e popolare al fine di rispondere alle esigenze abitative, progettandola e realizzandola in maniera diffusa sul territorio, anche attraverso l’acquisizione edifici dismessi da ristrutturare o ricostruire a fini abitativi;

- potenziamento, miglioramento, valorizzazione e nuova individuazione di spazi per aggregazione sociale e di partecipazione alla vita cittadina, stimolando con attività anche remunerative l’utilizzo delle strutture pubbliche ( mercatini, mostre, fiere)

- miglioramento della mobilità sul territorio urbano ed extraurbano, certamente uno dei temi più difficile da affrontare, tante sono le opinioni su questo, però è necessario definire e attuare una gerarchia dei percorsi, che soddisfi possibilmente tutte le esigenze della comunità. Si potrà così ad esempio avere una lettura unitaria attraverso un percorso leggibile (per l’aspetto di arredo urbano, per la sua tipologia) dello spazio urbano, ci potranno essere:

· aree e strade pedonali episodiche, permanenti o settimanali

· strade prevalentemente carrabili e veloci

· strade ad uso misto pedonale e carrabile con aree di sosta e senza

· strade storiche, percorsi ed emergenze storico architettoniche tra loro collegate

· strade e piazze del verde collegate alle aree pedonali e ciclabili

· strade a destinazione commerciale

· strade di servizio e di collegamento tra attività industriali e artigianali con le strade provinciali e statali, miglioramento anche delle strade di collegamento tra la zona artigianale e il centro urbano

· realizzare strade e percorsi esterni all’abitato per il collegamento tra il centro urbano e i paesi collegati, sistemi di sicurezza dei colegamenti tra strade urbane ed extraurbane.

- migliorare l’aspetto urbano di strade e piazze, con una struttura per la manutenzione ordinaria di strade piazza e spazi verdi con carattere continuativo e permanente del servizio.

- migliorare la qualità ambientale favorendo l’uso di energia e materiali ecocompatibili per i privati e anche da parte delle reti e sistemi pubblici per l’illuminazione, i mezzi di trasporto, l’arredo urbano, gli spazi verdi, gli edifici.

3 - le infrastrutture e la creazione di opportunità di sviluppo, da perseguire attraverso:

- ampliamento, miglioramento e razionalizzazione delle aree produttive, si può pensare di favorire insediamenti di attività commerciali ed anche di piccole attività artigianali che possono essere compatibili con la residenza, ad esempio: laboratori di ceramica, piccole falegnamerie che abbiano aree pertinenti e tutte le altre attività che già si svolgono, in maniera diffusa sul territorio, con particolare attenzione a favorire il riuso delle aree del centro storico comprese tra piazza Cavallotti e via A Mario;

- valorizzazione della cultura locale ricca di tradizioni, suoni, odori e sapori, che hanno da sempre caratterizzato e caratterizzano la comunità locale; migliorare la qualità della promozione delle qualità della produzione e delle tradizioni del territorio a fini turistici di tradizione e di cultura.

- si possono favorire con sgravi dei costi concessori o fiscali (spazzatura e servizi) o particolari definizioni di destinazioni d’uso del territorio, l’insediamento di piccole attività produttive, commerciali, artigianali, culturali e di servizio

- potenziamento e valorizzazione delle iniziative a turistiche a carattere ecocompatibile.

- Attuare Piani intercomunali di destinazione d’uso delle aree confinanti che abbiano assunto caratteristiche comuni, in accordo e con il contributo di Regione e Provincia, ad esempio la strada di collegamento Sogliano – Cutrofiano.

- In futuro si dovrà pensare a collegamenti pubblici tra paesi con attività di scambio, pensando quasi ad un’area metropolitana con collegamenti e servizi comuni.

lunedì 11 aprile 2011

CUTROFIANO “VILLAGGIO DELL’ACCOGLIENZA E SOSTENIBILE” ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011

Perché un progetto

Uno dei motivi fondamentali per cui i migliori giovani lasciano il nostro paese è la mancanza di futuro non tanto economico quanto di progetto e di identità.

Manca un progetto per cui impegnarsi e nel quale sentirsi parte importante.

Nessuna programmazione amministrativa è stata messa in campo, nessun progetto identitario ed oggi, nel villaggio globale, siamo persi e ci sentiamo impotenti.

Tutti i cittadini di Cutrofiano, ma il fenomeno è endemico, soffrono tale situazione e ormai non fanno distinzione tra destra e sinistra, i personaggi sono tutti “uguali”, in nessuno di loro è possibile riporre alcuna speranza,...

Per parlare soltanto dell’esperienza di cui sono stato personalmente testimone e cioè dal 1980 ad oggi, finiti gli anni dei leader storici, nessuna amministrazione ha concluso naturalmente il suo mandato infatti quando non si è arrivati al commissario prefettizio si sono registrate drastiche spaccature nelle maggioranze che hanno impedito ogni azione amministrativa utile ai cittadini.

Il risultato di tutto ciò è un paese fermo, oggi in mezzo ad una crisi mondiale di cui però nessuno ha in coraggio di evidenziarne le vere cause, nessuna proposta, nessuna speranza.

Cosa può fare l’amministrazione comunale di un piccolo paese come il nostro?

ELABORARE, CONDIVIDERE E PROPORRE ALL’ELETTORE UN PROGRAMMA

· Capace di stimolare la partecipazione delle donne e degli uomini che vogliono dare voce ed opportunità a chi non ha né l’una e né le altre;

· Capace di ravvivare la speranza e non solo la speranza di un mondo migliore, ecosostenibile.

· Una città pulita ed ospitale capace di offrire, prima ai cittadini residenti e poi ai graditi ospiti vacanzieri, cultura, tradizione, alimenti e prodotti da portare a casa sua, accoglienza calorosa.

Che in questi termini ciascuno di noi, di sinistra, condivide assolutamente.

Occorre quindi mettere in ordine tutta una serie di azioni possibili tutte perfettamente coerenti agli obiettivi finali ad alle strategie ed aprire una discussione approfondita che conduca alla condivisione più convinta possibile.

A questo percorso sono chiamati dapprima le donne e gli uomini del partito, quindi le forze sociali, gli altri partiti e le associazioni che vi si accostano, insomma tutte le persone di buona volontà.

A questo punto il programma, che ha subito precisazioni ed aggiustamenti, è condiviso ed è pronto per essere presentarlo alla cittadinanza per il consenso elettorale.

Si tratta ora, finalmente, di scegliere le donne e gli uomini adatti ed in possesso anche di alcuni requisiti indispensabili quali:

la ferma condivisione degli obiettivi individuati;

la capacità di portarli alla conoscenza dei cittadini;

il coraggio di perseguirli mettendo da parte ogni ambizione personale;

l’attitudine al lavoro di squadra e di coinvolgimento di quanti siano pronti a dare un contributo fattivo;

il potenziale elettorale.

Questo programma, di medio e lungo termine, potrà essere attuato in parte con le azioni correnti prima tra tutte l’azione “culturale” volta a sensibilizzare i cittadini sui temi coinvolti ed in parte a mano a mano che si renderanno disponibili le risorse economiche delle quali si farà costantemente ricerca a tutti gli enti dai locali ai regionali statali ed europei con un ufficio ovvero con degli osservatori dedicati.

In campagna elettorale questo programma/progetto deve essere illustro al cittadino senza illudere, senza nascondere, senza mistificare. Testimoniando però l’impegno credibile a fare del nostro meglio per la buona riuscita.

Tutti sanno che nessuna idea o progetto è mai stato condiviso da tutti, occorre evidentemente avere il coraggio, una volta studiato e condiviso, di difenderlo e di portarlo avanti fino in fondo, per il bene di tutti.

Premessa

PERSONALMENTE sono convinto che la crisi che stiamo vivendo ha origine nella limitata disponibilità delle risorse naturali come il cibo, l’energia, i materiali utilizzati per le costruzioni di case, strade, macchine ed attrezzature di ogni tipo, unitamente al loro utilizzo.

Infatti la civiltà in cui viviamo ne propone un utilizzo che non tiene conto di tale limitatezza e ci impegna sempre più a lavorare per produrre beni e servizi i cui sottoprodotti diventano rifiuti che non riusciamo più a smaltire ed ancor meno a recuperare, sia pure ai costi altissimi che non riusciamo peraltro a sostenere.

Questo modello di sviluppo, su cui siamo incamminati da poco più di un secolo, ha già dimostrato tutto il suo fallimento con le crisi periodiche, come quella attuale, che sono soltanto la punta dell’iceberg: insomma è un modello di sviluppo non sostenibile.

Una volta si lavorava duramente per produrre il cibo e quel poco che serviva, vestiti, case, piccoli comfort, l’avvento della macchina a vapore e poi dei motori endotermici dovevano riscattare l’uomo dalla fatica. In realtà con la rivoluzione industriale si è dovuto lavorare di più ed in condizioni umane molto peggiori. Tutti i progressi sopraggiunti hanno sortito gli stessi effetti:

i molti lavorano di più a vantaggio di pochi, sempre più ricchi.

Come contrastare nel nostro piccolo questo fenomeno aberrante?

Occorre attivare un processo di sviluppo sostenibile in cui la ricchezza prodotta sia distribuita direttamente agli attori di tale sviluppo, dunque uno sviluppo democratico.

La mia idea

Partendo dall’artigianato della terracotta a la sua mostra che attrae circa 10.000 visitatori nei 10 giorni di apertura.

Infatti se a queste persone, dopo un adeguato studio e preparazione, si propone una visita alle “attrazioni” di cui disponiamo e che devono essere adeguate per l’occasione quindi anche per tutto l’anno tra cui:

il museo della terracotta e delle tradizioni;

il parco dei fossili;

il borgo rurale;

i frantoi ipogei;

il borgo antico;

alcuni scorci della nostra campagna;

le principali aziende di prodotti e servizi;

dove fare qualche acquisto di prodotti tipici.

Ciascuno di questi luoghi deve essere “efficientato” cioè reso fruibile sia fisicamente che per mezzo di personale formato e qualificato.

Uno stand accuratamente allestito e gestito stimolerà il desiderio di visitare e conoscere il nostro territorio e la nostra cultura fatta di tradizioni, di buon cibo, di musica e ballo.

Un sistema di trasporti potrà accompagnare l’ospite per l’itinerario o singole tappe.

Nello stesso stand si promuoverà una vacanza in campagna dove adulti e piccini possono vivere l’esperienza di come si coltiva l’insalata, o la vigna, si alleva un piccolo animale da cortile, etc.

Per questa fase occorre un tempo maggiore per adeguare le strutture di campagna, ne sono disponibili moltissime, e formare gli addetti i quali saranno poi in grado di offrire prodotti del proprio podere, naturali, biologici magari anche spediti direttamente a casa dell’ospite.

Tutta una serie di azioni collaterali deve essere messa in programma.

Il centro abitato.

Pulito ed accogliente dimostra la sua sensibilità verso l’uomo, il disabile, mediante una revisione profonda del piano traffico, delle barriere architettoniche, con la costituzione di adeguate isole pedonali che danno spazio al tempo libero, ai commerci ed al piccolo artigianato. Piste ciclabili, parcheggi per bici e scooter, verde attrezzato.

Dimostra anche la sua sensibilità verso l’ambiente con la installazione impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la circolazione dei mezzi pubblici ecologici, una municipalizzata si potrà occupare proprio della produzione e gestione dell’energia elettrica ma anche di biometano o altri fluidi energetici (ci sono esempi di piccoli paesi già funzionanti!!)creando occupazione e ricchezza duratura.

Le occasioni culturali come un teatro stabile, l’insegnamento su vasta scala della musica come contrasto alla dispersione scolastica e giovanile.

L’insegnamento organizzato del ballo e dei suoni della pizzica è già in molte città italiane un fatto economico, noi siamo l’Origine di tutto ciò e Cutrofiano ha dato i natali agli uomini che ci hanno rappresentato in Europa, abbiamo nella grecia salentina tutti gli strumenti storici e culturali, quale migliore occasione per valorizzarne la funzione?

Tutti i cittadini già avvezzi per natura alla ospitalità, possano ricevere una formazione permanete per migliorare la predisposizione naturale all’accoglienza.

Nell’analisi collettiva emergeranno tutti gli aspetti correlati ma la linea guida può ritenersi tracciata e sarà facile assumere le decisioni coerenti.

Conclusioni

Certo l’impegno è grande ma molti saranno entusiasti di collaborare a questo affascinante progetto a condizione che il disinteresse e la trasparenza siano costantemente percepiti da tutti.

Gli amministratori uscenti, conoscendo il bilancio e le necessità emerse durante il loro mandato, potranno suggerire e mettere alla discussione particolari obiettivi anche di breve termine.

Il programma deve essere ambizioso e le sue linee devono essere condivise dapprima da un nocciolo duro cha adotterà tutte le misure necessarie per la sua attuazione, nel tempo, con costanza e determinazione, coerentemente.

Il presente documento rappresenta soltanto una linea di ragionamento ed avrà valore di programma soltanto dopo le integrazioni e, la discussione e la condivisione da parte del “nocciolo duro”, poi dei partiti e delle donne ed uomini che saranno chiamati a candidarsi per presentarlo agli elettori per la convalida elettorale.

01 aprile 2011

Tommaso Meleleo

Grazie per l’attenzione.