giovedì 17 giugno 2010

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SEL PSI DELLA PROVINCIA DI LECCE


Care/i compagne/i,
pubblichiamo sul sito di SEL cutrofiano il comunicato stampa congiunto tra il coordinamento
della federazione PSI e SEL della provincia di Lecce, relativo
all'incontro tra i coordinamenti svolto qualche giorno fa.


Le Federazioni provinciali del Partito Socialista Italiano e di
Sinistra Ecologia Libertà, hanno stabilito di condividere un cammino
comune al fine di sperimentare il seme di una nuova sinistra
riformista nel territorio salentino.
L’entusiasmante percorso alle ultime elezioni regionali ha determinato
una maggiore consapevolezza e responsabilità politica ai
rappresentanti del PSI e di SEL, ad ogni livello, per un più grande e
sentito sforzo a rappresentare ed interpretare le istanze che
provengono dai cittadini e dal territorio.
Riteniamo sia praticabile un comune percorso, nel rispetto delle
proprie ed ineludibili autonomie, che dia, nelle forme possibili,
continuità e stabilità alla grande prova che i nostri militanti,
tutti, hanno saputo dare mobilitando larga parte dell’elettorato e
della opinione pubblica che fa riferimento ai valori della sinistra.
Il nostro progetto comune non sarà caratterizzato da una mera
sommatoria di sigle ma dalla voglia e dalla speranza di creare le basi
per una “sinistra del fare”.
E’ per questa ragione che ci mobiliteremo, immediatamente, con la
creazione di laboratori tematici aperti e plurali articolati in gruppi
di lavoro finalizzati all' approfondimento ed alla formulazione di
proposte politiche e di iniziative rivolte a quanti vogliono
condividere, insieme a noi, questa nuova esperienza.
Le iniziative riguarderanno, principalmente:
1) crisi occupazionale e vertenze sindacali;
2) impianti energetici alternativi e pianificazione del territorio;
3) università, ricerca e scuola;
4) politiche sociali e diritti di cittadinanza;
5) legalità e trasparenza;
6) campagna referendaria per l'acqua pubblica;

martedì 15 giugno 2010

RIUNIONE CIRCOLO SEL DI CUTROFIANO MARTEDI 15 GIUGNO ORE 21 IN PIAZZA MUNICIPIO


QUESTA SERA (MARTEDI 15 GIUGNO) ORE 21.00 IN PIAZZA MUNICIPIO
RIUNIONE DEL CIRCOLO DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' CUTROFIANO.
TUTTI I TESSERATI E SIMPATIZZANTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

mercoledì 9 giugno 2010

LA DELIBERA DEL COMUNE DI CUTROFIANO PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI




COMUNE DI CUTROFIANO

Provincia di Lecce

COPIA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
n. 7 del 03-06-2010


Oggetto:PROCEDIMENTI DI AUTORIZZAZIONE UNICA AI SENSI DEL D.LGS. 29/12/2003, N. 387 RELATIVI ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE SOLARE (FOTOVOLTAICA) IN LOCALITA' "ASTORE" NEL COMUNE DI CUTROFIANO - DETERMINAZIONI.




L’anno duemiladieci il giorno tre del mese di giugno alle ore 17:45, nella sala delle adunanze consiliari del Comune di Cutrofiano. Convocata nei modi di legge, si è riunito il Consiglio Comunale convocato, a norma di legge, in sessione Straordinaria in Prima convocazione in seduta Pubblica.
All’inizio della trattazione dell’argomento in oggetto risultano presenti:
TARANTINI ALDO P VERGINE MARCELLO A
CESARI MARIA ROSARIA P PERRONE CARMINE GIUSEPPE A
CAGNAZZO DARIO P MELELEO LUCIO P
CALO' STEFANO P GORGONI MICHELANGELO P
CHIRIACO' LUIGI A ROLLI ORIELE P
VERGINE SALVATORE P SABETTA DONATO A
COLI' MARIA LUCIA A CAMPA TOMMASO LUIGI P
MELISSANO LUIGI P MASCIULLO NICOLA P
LEUZZI GIOVANNI P
Presenti n. 12 Assenti n. 5
Partecipa alla seduta il Segretario Generale del Comune FOGGETTI MARIA ANTONIETTA.

Il Sig. TARANTINI ALDO, nella sua qualità di Presidente constatato legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta e/o la discussione.


In ottemperanza all’art. 49 del D.Leg.vo N.267 del 18/08/2000, si esprimono i seguenti pareri:

Si esprime parere in merito alla Regolarità Tecnica dell’atto

Il Responsabile del Servizio
F.to CAMPA FERRUCCIO


Relaziona sull’argomento l’Ass. Luigi Melissano che legge e delucida sulla proposta di deliberazione.
Seguono gli interventi dei Consiglieri Comunali così come riportati nell’allegato “A” alla presente deliberazione.
Alle ore 17,46 fa ingresso in aula il Cons. Vergine M.; alle 17,50 entra il Cons. Perrone.
Il Cons. Chiriacò prende parte alla riunione alle ore 18,02.
Il Consigliere Masciullo suggerisce di apportare una modifica alla proposta per rilevare che il progetto presentato dalla ditta Fotowatio Italia S.r.l. è carente del piano di ripristino dello stato dei luoghi e delle modalità di smaltimento dell’impianto alla scadenza della gestione.
La Consigliera Cesari propone di integrare il punto 4 del deliberato con l’aggiunta, dopo “così come sopra rappresentati e motivati” della virgola al posto del punto e virgola e del seguente testo: “ove il risultato della conferenza dei servizi dovesse concludersi con un parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione e alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico”.
Entrambe le proposte di modifica vengono accolte dall’Assemblea.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CUTROFIANO
PREMESSO:
• La Regione Puglia ha comunicato l’avvio del procedimento per la realizzazione nel territorio di Cutrofiano di n° 3 (tre) impianti per la produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica), soggetti ad Autorizzazione Unica, ai sensi del D. Lgs 29-12-2003, n° 387;
• Le istanze relative a tali progetti sono state prodotte rispettivamente da:
-Società FOTOWATIO ITALIA srl, con sede a Torino, con impianto localizzato al foglio 12, ptc 30, 72, 310, 311, 312 e foglio 20, ptc 15, 16, 17, per complessivi ettari 31,81,72, e potenza prevista di 9.68 MW;
-Società S.A.C. srl, con sede a Brindisi, con impianto localizzato al foglio 12, ptc 22, 23, 46, 47, 48, 50, 67, 69, 148, 175, per complessivi ettari 51,37,86, e potenza prevista di 9.92 MW;
-Società ERGYCASUN srl, con sede a Milano, con impianto localizzato al foglio 13, ptc. 5, 8, 38, 71, 75, 78, 176, 201, 203, per complessivi ettari 25,35,92 e potenza prevista di 5.987 MW;
• La Regione Puglia, con nota di cui al prot. gen. di questo Comune n° 5879 in data 25-05-2010, ha indetto per la data del 10 giugno p.v. la Conferenza dei Servizi tesa al rilascio dell’Autorizzazione Unica di cui al D. Lgs 29-12-2003 n° 387, in favore di una delle società richiedenti, la FOTOWATIO ITALIA srl, con sede a Torino;
• I tre progetti di cui sopra, pur essendo stati presentati da soggetti diversi, e su aree di proprietari essi pure diversi, pur tuttavia impegnano terreni a destinazione rurale contigui e di fatto, per il carico urbanistico e paesaggistico, è da considerare come un unico Parco fotovoltaico di complessivi 25.587 MWp, esteso su ben 108,55,50 ettari, come si può evincere dalla planimetria esplicativa allegata alla presente deliberazione; circostanza questa che impone, inequivocabilmente, il loro assoggettamento alla procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 5, comma 1, della L. R. n° 31/08;
• Che nella stessa area sono stati autorizzati, o sono in istruttoria, i seguenti progetti per impianti fotovoltaici soggetti a D.I.A.:
-Carrozzini Angela, per Ha 5,29,29;
-Carratta Antonio, per Ha 4,05,86 ;
-GECO SL, per Ha 3,85,30;
-SUN POWER ONE, per Ha 5,28,91;
• Tale insieme di progetti vanno letti ed esaminati in una non solo con gli interventi realizzati e da realizzare nel vicino P.I.P. di Cutrofiano, gravitante intorno alla prov.le per Corigliano, ma anche con i seguenti altri impianti produttivi e non presenti nell’area:
-una cava attiva di calcarenite (cava Tundo) di circa 37 ettari, confinante con aree del progetto ERGYCASUN;
-cava di nuova progettazione in adiacenza alla masseria “Piglia”, e confinante con aree di progetto della stessa ERGYCASUN, per 13.5 ettari;
-presenza nell’area di una cava dismessa, per decenni adibita a discarica pubblica di rifiuti solidi urbani, da assoggettare a bonifica;
-area soggetta ad autorizzazione per ricerca acque minerali posta ad est-sud est della masseria Lame;
• I diversi progetti impegnano, nel suo corso finale, la valle del canale Piscopio, che, classificato come “Acqua Pubblica” ai sensi del R.D. 11-12-1933, n° 1775, e R.D. 08-10-1931, n° 1604, è uno dei principali sistemi di regimazione e displuvio delle acque meteoriche dei bacini di diversi comuni contermini a Cutrofiano: la parte finale di questo canale, prima che esso vada a confluire nella voragine “Aviso” posta a nord-est di masseria Jacorao in territorio di Sogliano, registra massicce e ripetute esondazioni proprio nelle aree inserite nei progetti in questione; tali aree sono pertanto in gran parte “Piane alluvionali” del sistema Piscopio (basta verificare le quote altimetriche e gli stessi toponimi, nonché ovviamente le tavole del PUTT/p regionale), come tali funzionano, alleggerendo i fenomeni esondativi e gli allagamenti che interessano, peraltro, anche le due provinciali perpendicolari al Piscopio, la Cutrofiano-Maglie e la Cutrofiano/Sogliano-Corigliano, con i pericoli per la sicurezza del traffico e per le numerose abitazioni di residenza stanziale esistenti che è facile immaginare. Questo delicatissimo equilibrio idro-geologico, che si giova anche di numerose altre voragini naturali presenti nell’area, già regge e non regge, -continui sono stati infatti gli interventi del Consorzio Ugento-Li Foggi per risolvere tante situazioni di crisi-, e sarebbe enormemente peggiorato, ove si realizzassero le recinzioni, opere di viabilità, cementificazioni e canalizzazioni nell’area, rivenienti dai progetti presentati.
Le Piane alluvionali, che, perimetrate pur con dimensioni più modeste rispetto alle reali portate e funzioni, sono indicate come tali nella tavola n° 10-Geomorfologia del PUTT/p della Regione Puglia, approvato con la Deliberazione della G.R. n° 1748 del 15-12-2000, e pertanto sono aree soggette a vincolo, ma non sono state né segnalate, né valutate a livello di progettazione, -e questo è un fatto gravissimo di alterazione progettuale dello stato dei luoghi e dei regimi e strumenti di tutela-, e, cosa ancora più grave, non risultano valutate le altre ripe fluviali del sistema “Piscopio”, erroneamente indicato come “Fosso Pajere”, pure esse indicate nelle tavole del PUTT/p, al di là della sola area annessa relativa al corso principale del canale. né i cigli di scarpata, né i laghetti di frana.
• Tutta l’area rurale ricompresa nei progetti, si inserisce nel vivo di un più ampio comprensorio, fragilissimo dal punto di vista idro-geologico, come sopra richiamato, ma importantissimo anche dal punto di vista ambientale, paesaggistico, produttivo agricolo, turistico e storico-documentale, come qui si cerca di illustrare.
Tale area, infatti, che è oggi utilizzata quasi interamente per scopi agricoli, è una bassura alluvionale, ”vascianza” nel dialetto salentino, ed è contornata da lembi residuali della un tempo estesissima “gariga salentina”, terra a pascolo brado, caratterizzata da tipiche essenze prative ed arbustive, in primis il timo, ora in via di estinzione, ma che rappresenta ancora oggi un habitat di biodiversità vegetazionale e faunistica, che necessita di assoluta tutela;
-la valle del Piscopio, fa parte di un sistema più complesso di bacini endoreici e di relative zone umide, poste nel cuore del Salento, come le aree di masseria Padula, masseria Macrì, ad est delle quali il Piscopio nasce, masseria Grande, la conca dell’antico “lago” di Sombrino; questo sistema territoriale, ora inserito nel “Parco dei Paduli”, segna le rotte primaverili di numerose specie di rapaci e di volatili in genere, e comunque è habitat di specie protette, sia stanziali che di passo, della cui presenza le associazioni ambientaliste e venatorie dispongono di documentazione fotografica probante;
-tutta l‘area è costellata, proprio ai margini dei perimetri degli impianti progettati, e non per ironia della sorte, ma in base a precisi moduli di organizzazione delle attività agro-pastorali nel territorio, da emergenze edilizie e/o produttive di assoluto pregio, come:
- la masseria Astore, di impianto sei-settecentesco, e oggi centro, con l’utilizzo anche dell’antico frantoio ipogeo e di strutture di più recente costruzione, nonché grazie anche all’ottenimento di risorse pubbliche finalizzate, dell’omonima azienda agricola che produce olii e vini di assoluto prestigio, che utilizzano peraltro i terreni di proprietà, che sono stati oggetto di importanti investimenti e che si offre, con riscontri documentati, anche per le visite didattiche, il turismo culturale e la convegnistica di settore;
-la masseria Lame, oggetto anch’essa di impegnative operazioni di recupero e valorizzazione, che da molti anni ormai è centro di pregiate produzioni biologiche e di esperienze innovative nell’offerta commerciale a livello europeo anche di prodotti conservati;
-la masseria Neviera grande, di assoluto pregio architettonico e strutturale, che risulta sottoposta a progetto di recupero e riuso, che l’Amm.ne Com.le segue con particolare interesse, e che ha portato questo Consiglio Comunale a recepire in toto le Osservazioni al Progetto di variante al P.I.P. comunale avanzate dai proprietari e tese alla tutela di detta masseria (deliberazione del C.C. n° 35 del 06.10.2009 );
-la masseria Torre Congedo, anch’essa di assoluto pregio e consistenza, purtroppo abbandonata, ma che potrà essere recuperata solo se la complessiva area si riqualificherà per fini di accoglienza, di residenza turistica rurale, di attività di eccellenza in agricoltura e/o per il benessere e il tempo libero, che sono gli obiettivi individuati dal Comune per quell’area e contenuti nelle linee del D.P.P.,adottato con la deliberazione del C.C. n° 51 del 13-11-2003, e poi riconfermato con la deliberazione del C.C. n 36 del 06-10-2009, scelte che confliggono con la ipotesi di allocazione nell’area di c/a 130 ettari di fotovoltaico, con gli stravolgimenti conseguenti;
-la masseria Pagliere e la masseria Neviera piccola, antichi tipi edilizi di strutture agricole salentine funzionali a produzioni agricole e alla pastorizia, per le quali valgono le considerazioni esposte per la masseria Torre;
-la masseria “Piglia”, inserita integralmente nel progetto della ERGYCASUN, e che è zona cinofila riconosciuta a livello nazionale, e tra l’altro oggetto di un progetto aziendale con asservimento dei relativi terreni;
Si fa presente che tutte queste masserie sono state ricognite ed inserite, a fini di tutela, nell’apposita tavola del P.U.G. del Comune di Cutrofiano in corso di formazione, e comunque sono oggetto di apposito indirizzo contenuto nel surrichiamato D.P.P.
Se poi allarghiamo lo sguardo a qualche centinaio di metri dalle aree di progetto, il paesaggio si connota di altre emergenze territoriali che necessitano di assoluta attenzione sotto i profili che ci occupano: la masseria Appidè e la masseria Bafari, entrambe in territorio di Corigliano, ma al confine con quello di questo comune, la prima delle quali è centro di agriturismo, accoglienza e ippoterapia di livello internazionale, mentre la seconda, che, posta su una leggera altura, marca il paesaggio con la sua bellissima architettura, attende iniziative imprenditoriali di qualità, che si potranno innescare solo se riusciremo a tutelarne i contesti;
• Il progetto della società S.A.C. confina di fatto con la parte est del centro abitato di Cutrofiano, che ha, come sua appendice, un’area di edilizia spontanea e disordinata, che questo Consiglio Comunale, nel D.P.P. per il proprio PUG, individuava come area di disordine urbanistico ed edilizio da sottoporre a P.I.R.T. (Piano Integrato di Recupero Territoriale), con la razionalizzazione dell’esistente, e, tra l’altro, con l’individuazione di aree integrate per servizi e standard, ipotesi che ovviamente confligge con i progetti di fotovoltaico presentati.
• La assoluta aleatorietà ed inefficacia del sistema fideiussorio previsto dalla normativa vigente, se proiettato alla fase di dismissione degli impianti, che di certo rappresenteranno forti elementi di criticità e rischio ambientale, non solo con riferimento allo smaltimento dei materiali e al recupero delle aree dismesse, ma anche, e da subito, per la necessità di continue operazioni di diserbo dei terreni e di trattamento delle superfici dei pannelli, che porteranno a massive e continue immissioni sul terreno, e quindi in falda, di sostanze tossiche da diserbanti, detergenti e solventi;
CONSIDERATO, dopo quanto sopra premesso, che:
• Il progetto in questione osta con quanto disposto dal D. Lgs 29-12-2003, n° 387, all’art. 12, comma 7, che recita: “nell’ubicazione degli impianti produttivi di energia elettrica, si dovrà tener conto delle disposizioni in materia di sostenibilità nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agro-alimentari locali, alla tutela della bio-diversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla Legge 05-03-2001 n° 57, artt. 7 e 8”;
• Manca lo studio dei territori interessati dal punto di vista dell’orografia, dell’idrogeologia, della geotecnica e dell’idraulica;
• Tutte le attività economiche presenti nell’intero comprensorio, in particolare quelle relative ai processi già concretizzati e avviati nel settore rurale, nonché quelle in via di formazione, stanti anche i bandi regionali e le risorse comunitarie disponibili in tale fondamentale settore, subirebbero un danno irreversibile dalla realizzazione di un “parco fotovoltaico” delle dimensioni e caratteristiche sopra descritte;
• L’impossibilità per lo stesso Comune di Cutrofiano di dettagliare e concretizzare quella razionale e coerente pianificazione urbanistica del comparto territoriale in questione, che è presente in tutte le linee guida di diversi strumenti urbanistici già approvati e in corso di formazione, compreso il PUG;
• L’approvazione dei progetti potrebbe innescare atteggiamenti di demotivazione e disinteresse a proseguire nelle coraggiose e qualificanti intraprese economiche sopra illustrate, con danni incalcolabili per gli interessi veri, attuali e futuri, della nostra comunità, che sono, proprio come recita la norma surrichiamata, la conservazione e lo sviluppo ulteriore del settore agro-alimentare e turistico, nonché la tutela delle bio-diversità presenti nell’area, così come del patrimonio storico- culturale e del paesaggio rurale.
• La costellazione delle masserie sopra descritte, legate a rete dagli antichi percorsi rurali, ancora oggi presenti sul territorio, e oggetto essi pure di indicazione di tutela nei surrichiamati atti di pianificazione urbanistica di questo comune, insieme con gli annessi territori rurali, e le strutture pertinenziali (si pensi alla rete delle cisterne, ai muri a secco, alle murature ad “opus incertum”, ai “curti”, alle pavimentazioni, alle “are” per la trebbiatura, ancora visibili in tracce), rappresenta, pertanto, una delle realtà più significative dell’intero Salento, ed è documento esemplare dell’armonica integrazione, per quello che ancora rimane, tra paesaggio e antropizzazione, che in questi contesti si sono fusi in un unicum irripetibile e non più riproducibile.
• la legittima, attività di informazione e di mobilitazione spontanea dei cittadini, innescata anche dall’opera di diverse associazioni e agenzie religiose, alimenta un clima di sfiducia anche verso le istituzioni, stante la complessiva situazione di criticità in cui versano alcuni settori del territorio, oggetto, tra l’altro, di attività estrattive che da secoli li stanno segnando in negativo;
• La disciplina della materia, anche a seguito della ben nota sentenza della Corte costituzionale di parziale annullamento della L. R. n°31/2008, è in una fase sia di convulsa rivisitazione da parte del legislatore nazionale, che di frenetica attività legislativa e di indirizzo da parte della Regione Puglia, rispetto alla quale si richiamano in questa sede:
-la deliberazione della Giunta regionale 20-10-2009, n° 1947, di adozione dello Schema di Piano paesaggistico Territoriale regionale (PPTR), di cui alla L.R. 7 ottobre 2009, n° 20, Norme per la pianificazione paesaggistica, che è finalizzato ad assicurare la “tutela e la conservazione dei valori ambientali e l’identità sociale e culturale e lo sviluppo sostenibile del territorio regionale,…”, ponendo come base del PPTR “la concezione di paesaggio quale bene patrimoniale che deve essere continuamente riprodotto mediante azioni di conservazione, valorizzazione, riqualificazione, progetto….., volte, in particolare alla promozione e realizzazione di uno sviluppo socio-economico auto-sostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, …..”.
-il disegno di L. R. n° 09/2010 del 11-05-2010, e che ha avuto grandissimo risalto sui mezzi di comunicazione, che, partendo dal dato che la Regione Puglia ha ampiamente raggiunto ad oggi gli obiettivi fissati dal PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale), approvato con DGR n° 827 del 08-06-07, punta a sottoporre la produzione e gestione di energia dalle fonti rinnovabili a regole, limiti, compatibilità, orientando gli impianti sul già costruito, salvaguardando in particolare le aree produttive rurali (e si rammenta a tal proposito che il vigente Regolamento edilizio del comune di Cutrofiano inibisce espressamente in zona rurale gli interventi di trasformazione non direttamente connessi all’attività agricola), estendendo in maniera generalizzata la procedura di V.I.A., coinvolgendo la mano pubblica per l’individuazione dei siti, con privilegio per le localizzazioni degli impianti fotovoltaici in zone produttive pianificate o in cave già esistenti,etc.
• Il territorio del Comune di Cutrofiano, di c/a 5.600 ettari, e pertanto tra i più estesi della provincia di Lecce, appare oggetto di notevole pressione per la realizzazione di impianti fotovoltaici, soprattutto per potenze inferiori al MWp (ad oggi risultano in atti n° 22 richieste), nel mentre i tre progetti finora presentati e soggetti ad A.U. ove realizzati, comporterebbero sul territorio le conseguenze sopra diffusamente illustrate, e nel mentre ancora l’Ufficio comunale competente è ripetutamente richiesto di interlocuzione preliminare da parte di ditte interessate a realizzare ulteriori analoghi impianti;
• Il parere di questa Amm.ne Com.le è parere sensibile rispetto ai valori messi in gioco, tanto più che la procedura prevede la sottoscrizione di apposita convenzione finale;

ATTESO che in relazione alla specifica istanza pervenuta dalla ditta Fotowatio Italia s.r.l.:
• non è stato prodotto alcuno studio specialistico relativo all’asseto geoidromorfologico dell’area d’intervento ante e una valutazione post intervento, nonché il piano di ripristino dello stato dei luoghi e le modalità di smaltimento dell’impianto alla scadenza della gestione;
• una parte dell’impianto si estende a ridosso del tratto ovest del Canale “Piscopio”, nel punto di confluenza con il braccio proveniente dalla direzione est e che la ditta, genericamente ed erroneamente, ha indicato come “Fosso Paiere”;
• che tale fosso invece è “acqua pubblica” e parte integrante del canale “Piscopio”;
• parte delle opere previste ricadono all’interno di zone soggette ad accumulo di acque meteoriche e di esondazione indicate nella cartografia regionale come “Piane Alluvionali”;
• parte delle opere previste interessano i relativi “cigli di scarpata” così come individuati dalla cartografia regionale di riferimento;
• che le opere di recinzione previste in progetto rappresentano uno sbarramento alla libera circolazione delle acque in un’area caratterizzata da un impluvio naturale così come testimoniato dalle pendenze naturali, dagli elementi caratterizzanti l’idrogeomorfologia dell’area, quali il canale “Piscopio”, i cigli di scarpata e le piane alluvionali che costituiscono, nel complesso, le aree di naturale contenimento delle esondazioni;
• che tali fenomeni di esondazione si ripetono regolarmente nel corso dell’anno e con frequenza maggiore che in passato in occasione di precipitazioni brevi ed intense, e anzi amplificati dall’alterazione delle reti di scolo, dalla meccanizzazione in agricoltura e dall’impatto antropico sul territorio.
• che dall’alterazione del regime idraulico dell’area potrebbe derivare un danno alla pubblica circolazione stante la vicinanza dell’impianto con la strada provinciale Cutrofiano – Maglie.
• che tale strada presenta, nel punto di attraversamento del canale Piscopio, serie problematiche idrauliche così come è verificato nel Piano Comunale di Protezione Civile di recente adozione.

Condividendo appieno le preoccupazioni e l’allarme lanciato da ARPA Puglia sulla proliferazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli,
RITENUTO,
pertanto, di dover esprimere parere sfavorevole al progetto da esaminarsi in Conferenza dei Servizi per tutte le motivazioni su espresse, che qui si richiamano in sintesi:

• Mancato rispetto dei vincoli del PUTT/p Regionale vigente, con riferimento alle ripe fluviali e alle are annesse, ai cigli di scarpata, alle piane alluvionali e ai laghetti di frana;
• Assenza in atti della “Attestazione di Compatibilità Paesaggistica” di cui all’art. 5.04 delle NTA del PUTT/p vigente;
• Assenza negli atti del progetto dello Studio dei territori interessati dal punto di vista della morfologia, dell’idrogeologia, della geotecnica e dell’idraulica;
• Assenza del parere di V.I.A., che nel caso di specie, essendo il progetto Fotowatio di cui alla Conferenza di Servizi convocata per il 10.06 p.v. inserito in un complessiovo progettato intervento con altri analoghi progetti finitimi che impegnano l’intera area, è assolutamente obbligatorio;
• Incompatibilità del progetto con tutti gli atti di indirizzo e di programmazione urbanistica del Comune riferiti all’area interessata,
• Incompatibilità del progetto con le dinamiche economiche dell’area, che sono l’agro-alimentare di qualità, le produzioni biologiche, l’agriturismo e le attività ricettive, la ricerca di acque minerali, etc.
• Incompatibilità del progetto anche con le valenze paesaggistiche, naturalistiche, culturali, architettoniche e storico-documentali diffusamente ed armonicamente presenti nell’area;
• Contrasto del progetto con le indicazioni di legge (D. Lgs 29-12-2003, n° 387), e con gli indirizzi di cui a recenti atti della Regione Puglia (deliberazione della Giunta regionale 20-10-2009, n° 1947, e disegno di L. R. n° 09/2010);

Il CONSIGLIO COMUNALE

-Acquisito il parere del Dirigente dell’Ufficio Tecnico, Settore Urbanistica
-Acquisita la Istruttoria tecnica espressa dal dirigente del competente Settore, che fa parte
integrante della presente deliberazione;
-Visto il verbale della Commissione Consiliare all’Urbanistica nelle sue sedute del 20-05-2010 e del 31-05-2010;
-Sentito il dibattito svoltosi in aula e di cui si dà conto nel documento a), allegato alla presente
deliberazione;

Consiglieri presenti: n. 14 (assente Colì, Sabetta, Leuzzi)
con voti favorevoli n. 14 espressi per alzata di mano dai consiglieri presenti e votanti;

DELIBERA

1. Di fare propri ed approvare i contenuti della narrativa che precede, perché facciano parte integrante del presente deliberato;
2. Di esprimere, per le motivazioni in essa narrativa addotte, parere sfavorevole alla realizzazione e all’esercizio nel territorio del Comune di Cutrofiano, in località Astore dell’impianto, delle opere connesse e infrastrutture indispensabili per la produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica) della potenza di 9.68 MW , di cui al progetto presentato alla competente struttura della Regione Puglia dalla società Fotowatio Italia srl, con sede legale in Torino, corso Cairoli, 32, ed oggetto di Autorizzazione Unica, con Conferenza dei Servizi convocata per il giorno 10-06-2010 in Bari, presso il competente Servizio della Regione Puglia;
3. Di indicare come rappresentante di questa Amministrazione Comunale, delegato e legittimato ad esprimere in tale sede il parere e la volontà del C.C., così come formato con la presente deliberazione, il Geom. Campa Ferruccio, responsabile del Settore Edilizia e Attività Produttive;
4. Di riservarsi di intraprendere qualunque ulteriore azione, in tutte le sedi, per la tutela degli interessi della Comunità cutrofianese, così come sopra rappresentati e motivati, ove il risultato della conferenza dei servizi dovesse concludersi con un parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione e alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico
5. Di impegnare il Sindaco in tal senso, previa verifica, da attuarsi con ogni urgenza, della possibilità di azioni politico-amministrative da assumere in una con i comuni contermini di Sogliano e Corigliano, anch’essi interessati al procedimento in oggetto;
6. Di disporre l’immediata trasmissione della presente deliberazione a:
-On. Prefettura di Lecce, Sett. Protezione Civile;
-Ministero per l’Ambiente;
-Alto Commissario della Protezione Civile;
-Presidente della Regione Puglia;
-Assessorato Reg.le alle Politiche per l’Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana;
-Assessorato Reg.le all’Industria e Attività Produttive;
-Assessorato Reg.le all’Agricoltura;
-Presidente della Provincia di Lecce;
-Assessorato prov.le all’Ambiente;
-Autorità di Bacino;
-Sindaci dei Comuni contermini;

Consiglieri presenti: n. 14 (assente Colì, Sabetta, Leuzzi che si allontana alle ore 19,23)

Con successiva votazione , e con voti favorevoli n. 14 espressi per alzata di mano dai consiglieri presenti e votanti

DELIBERA

Di rendere immediatamente esecutiva la presente deliberazione, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 134, comma 4) del D. Lgs 267/2000.

martedì 8 giugno 2010

RIUNIONE DEL CIRCOLO SEL DI CUTROFIANO


QUESTA SERA (MARTEDI 8 GIUGNO) ORE 21.00 IN PIAZZA MUNICIPIO
RIUNIONE DEL CIRCOLO DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' CUTROFIANO.
TUTTI I TESSERATI E SIMPATIZZANTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

domenica 6 giugno 2010

CIAO FRANCO








OGGI DOMENICA 6 GIUGNO 2010 CON COMMOSSA PARTECIPAZIONE TUTTI I CITTADINI DI CUTROFIANO IN FORMA LIBERA PARTECIPANO AL LUTTO CITTADINO INDETTO DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN RICORDO E SALUTO A FRANCO RUSSO.

venerdì 4 giugno 2010

MANIFESTAZIONE DEL 10 GIUGNO 2010 TUTTI IN PIAZZA A ROMA




Andiamo in piazza. Per portare i nostri colori, le nostre speranze, i nostri sogni. Ma anche il nostro disappunto per una manovra che colpisce sempre gli stessi: i più deboli. Solite ricette per i soliti noti. Una macelleria sociale.

Così, il governo Berlusconi, dopo aver negato per mesi la crisi, oggi vara una manovra iniqua che colpisce i lavoratori, i cittadini e l’ambiente. E, soprattutto, non tocca le grandi ricchezze e gli speculatori.

La manovra delinea un quadro preciso, dalle sfumature pienamente percettibili: la crisi la pagano coloro che l’hanno subita e la subiscono. Le misure sono chiare e inequivocabili: tagli ai servizi, agli enti locali e alle Regioni, alla scuola, alla cultura, blocco degli stipendi del pubblico impiego, allungamento dei tempi per andare in pensione, condono edilizio, nessuna politica di investimenti per uscire dalla crisi economica o che riorienti l’economia verso uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale e sociale.

E allora, noi, che abbiamo un’idea diversa, che non ci stiamo ad un altro pioggia di fango su quelli che da sempre le crisi le pagano e le subiscono, proviamo a dire la nostra, a raccontare un’altra idea. Vogliamo provare a mettere in campo quello che in campo non ci sta mai, quello che non trova rappresentazione, vogliamo affrontare la crisi con il piglio di coloro che non la temono e il coraggio di coloro che sanno scegliere da che parte stare.

La crisi si affronta tagliando la spesa pubblica (si, ma quella sbagliata, come le spese militari e grandi opere a cominciare dal Ponte sullo stretto di Messina), tassando le transazioni finanziarie, le rendite e i patrimoni. Con meno tasse sul lavoro e più tasse a chi inquina e consuma risorse naturali. La lotta all’evasione fiscale non deve essere ridotta a mera propaganda (negli ultimi due anni, grazie al lasciar fare del governo è ulteriormente aumentata di 20 mld , superando i 120 mld l’anno) e vanno allargate le misure di protezione sociale, come il reddito minimo di cittadinanza, gli asili nido, il fondo per la non autosufficienza. E creare posti di lavoro, come ha fatto l’Europa, con l’economia verde, sostenendone le produzioni e i consumi relativi a fonti rinnovabili, efficienza energetica, eco efficienza delle produzioni, mobilità sostenibile, messa in sicurezza del territorio, agricoltura sostenibile.

Vediamoci in piazza giovedì. E insieme confrontiamoci su un’idea diversa del futuro. La nostra.

Giovedì 10 giugno ore 17:30 Manifestazione nazionale con NICHI VENDOLA

Piazza del Pantheon – Roma

CERTIFICATI VERDI




Un certificato verde è una forma di incentivazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta in pratica di titoli negoziabili, il cui utilizzo è diffuso in molti stati come ad esempio nei Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito e alcuni stati USA.
Si tratta di certificati che corrispondono ad una certa quantità di emissioni di CO2: se un impianto produce energia emettendo meno CO2 di quanto avrebbe fatto un impianto alimentato con fonti fossili (petrolio, gas naturale, carbone ecc.) perché "da fonti rinnovabili", il gestore ottiene dei certificati verdi che può rivendere (a prezzi di mercato) a industrie o attività che sono obbligate a produrre una quota di energia mediante fonti rinnovabili ma non lo fanno autonomamente.

In Italia i certificati verdi sono emessi dal Gestore dei Servizi Energetici GSE (Gestore Servizi Energetici) su richiesta dei produttori di energia da fonti rinnovabili.

I Certificati Verdi sono introdotti dal decreto di liberalizzazione del settore elettrico nota come Decreto Bersani. Il decreto di attuazione della direttiva 96/92/CE stabilisce che i produttori possano richiedere i certificati verdi per 8 anni (per impianti entrati in servizio o revisionati dopo l'aprile del 1999) e per 15 anni per impianti successivi al 31/12/2007 (norma in finanziaria 2008). I certificati verdi permettono alle imprese che producono energia da fonti convenzionali (petrolio, carbone, metano, eccetera) di rispettare la legge che obbliga ogni produttore o importatore di energia a usare fonti rinnovabili per il 2%.

Il sistema dei "Certificati verdi" è una forma di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, basato su meccanismi di mercato. I "Certificati Verdi" sono stati introdotti in seguito all'approvazione del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 che ha stabilito l'obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale una quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili. L'obbligo è a carico di tutti i produttori ed importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili.
La legge prevede che all'obbligo si possa far fronte, sia immettendo direttamente in rete elettricità prodotta da fonti rinnovabili, sia acquistando da altri produttori di fonti rinnovabili titoli comprovanti la produzione della quota equivalente. Questi titoli, chiamati appunto "Certificati Verdi", attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili e vengono emessi dal GSE, dietro il riconoscimento all'impianto del possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa

L'impresa produttrice di energia acquista, presso la borsa gestita da GSE, i certificati verdi che gli occorrono per raggiungere la soglia del 2% della propria produzione. La quota del 2% si incrementa ogni anno, dal 2004, di 0,35% punti percentuali. I certificati verdi possono essere accumulati e venduti successivamente, ad esempio quando il valore sia cresciuto a seguito della domanda di mercato. Nel 2005 il valore è stato fissato dal mercato a 108,92 €/MWh al netto dell'IVA per 86.136 certificati verdi emessi per complessivi 4.308 GWh. I produttori di energia da fonti rinnovabili hanno anche, per legge, la "priorità di dispacciamento" cioè la garanzia, da parte del gestore della rete, di comprare prioritariamente l'energia così prodotta. Al 2006 con gli impianti certificati come fonti rinnovabili producevano 3.212 GWh di energia idroelettrica (35%), 2.440 GWh eolica (27%), 1.297 GWh con biomasse (14%), 943 GWhgeotermica (10%), 745 GWh biogas (8%), 521 GWh con i rifiuti (6%) e 2,7 GWh solare [3]. Il prezzo dei certificati verdi è stato pari a circa 125 €/MWh nel 2006, valore a cui va aggiunto il prezzo di cessione dell'energia elettrica sul mercato (oltre 70 €/MWh), per un totale di circa 200 €/MWh. Dal 2009 sarà di circa 180 €/MWh più il prezzo di cessione dell'energia elettrica sul mercato.
L’autorità per l’energia elettrica e il gas ai fini della definizione del prezzo di collocamento sul mercato dei certificati verdi per l'anno 2009,ha stabilito che il prezzo è pari a 91,34 €/MWh.
Per approfondire analizziamo adesso a cosa servono e come vengono distribuiti i certificati verdi sul territorio nazionale.

IL MECCANISMO DEI CERTIFICATI VERDI

Il sistema delle quote obbligate di energia prodotta da fonti rinnovabili

L’art. 11 del D.Lgs. 16/03/1999 n. 79 ha introdotto l’obbligo, a carico dei produttori e degli importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili, di immettere nel sistema elettrico nazionale, a decorrere dal 2002, una quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo l’1/4/1999.
La quota percentuale è calcolata sulla base delle produzioni e delle importazioni da fonti non rinnovabili dell’anno precedente, decurtate dell’elettricità prodotta in cogenerazione, degli autoconsumi di centrale e delle esportazioni, con una franchigia di 100 GWh per ciascun operatore. Tale quota inizialmente era fissata nel 2%. Il D.Lgs. 29/12/2003 n. 387 ha stabilito un progressivo incremento annuale di 0,35 punti percentuali nel triennio 2004 – 2006. La Legge Finanziaria 2008 ha elevato l’incremento annuale a 0,75 punti percentuali per il periodo 2007-2012. Successivi decreti ministeriali stabiliranno gli ulteriori incrementi per gli anni posteriori al 2012.

Anno di
riferimento Quota Anno di Assolvimento
d’obbligo
2001______ 2% _________ 2002
2002______ 2% _________ 2003
2003______ 2% _________ 2004
2004______ 2,35% ______ 2005
2005______ 2,70% ______ 2006
2006______ 3,05% ______ 2007
2007______ 3,80% ______ 2008
2008______ 4,55% ______ 2009
2009______ 5,30% ______ 2010
2012______ 6,05% ______ 2011
2011______ 7,55% ______ 2012
2010______ 6,80% ______ 2013



Produttori ed importatori soggetti all’obbligo possono adempiervi immettendo in rete elettricità prodotta da fonti rinnovabili oppure acquistando da altri produttori titoli, chiamati certificati verdi (CV), comprovanti la produzione dell’equivalente quota.

I certificati verdi sono lo strumento con il quale i soggetti sottoposti all’obbligo devono dimostrare di avervi adempiuto e quindi costituiscono l’incentivo alla produzione da fonte rinnovabile. Si crea infatti un mercato in cui la domanda è data dai produttori ed importatori soggetti all’obbligo e l’offerta è costituita dai produttori di elettricità con impianti aventi diritto ai certificati verdi. In ultima analisi il meccanismo introdotto dal D.Lgs 79/99 fa sì che i costi dell’incentivazione ricadano direttamente sui produttori e sugli importatori da fonti convenzionali, che debbono obbligatoriamente acquistare i certificati verdi oppure realizzare investimenti per produrre elettricità da fonti rinnovabili.

I certificati verdi

Taglia

Come detto al paragrafo precedente, i certificati verdi (CV) sono titoli comprovanti la produzione di una certa quantità di energia. La loro taglia, inizialmente fissata in 100 MWh, è stata progressivamente abbassata dalla normativa: prima a 50 MWh dalla L. 23/08/2004 n. 239 ed infine ad 1 MWh dalla Legge Finanziaria 2008. Dal primo gennaio 2009, dunque, il possesso di un certificato verde attesta la produzione di 1 MWh. Ciò significa che il numero di CV che un produttore o un importatore deve possedere per dimostrare di aver adempiuto all’obbligo introdotto dal D.Lgs 79/99 è uguale al proprio obbligo espresso in MWh.




Modalità di calcolo


I certificati verdi vengono rilasciati in funzione dell’energia netta prodotta dall’impianto (EA), che è l’energia lorda misurata ai morsetti dei gruppi di generazione diminuita dell’energia elettrica assorbita dai servizi ausiliari, delle perdite nei trasformatori e delle perdite di linea fino al punto di consegna dell’energia elettrica alla rete.

L’energia netta prodotta tuttavia non costituisce sempre direttamente il termine di riferimento per il calcolo del numero di CV spettanti. Per inciso, dato che la taglia dei certificati è stata portata ad 1 MWh, il numero dei CV spettanti corrisponde all’energia incentivata (ECV) espressa in MWh. Secondo la normativa antecedente la Legge Finanziaria 2008, le due grandezze ECV ed EA sono legate solo da relazioni dipendenti dal tipo di intervento realizzato. Tali relazioni sono illustrate nel capitolo 2 sulla qualificazione degli impianti, a cui si rimanda. A seconda della categoria di intervento a seguito della quale un impianto entra in esercizio, cambia la formula che lega l’energia netta prodotta a quella riconosciuta come incentivabile. Per esempio, nel caso di impianti nuovi tutta l’energia netta prodotta dall’impianto può essere incentivata, mentre nel caso di interventi di potenziamento (non idroelettrico) può essere incentivato solo l’incremento di produzione rispetto alla media storica.


Come premesso nella introduzione, i dati illustrati nei capitoli seguenti di questo bollettino sono il risultato del funzionamento del meccanismo dei certificati verdi per come è andato delineandosi prima delle ultime novità normative. Ciò significa ad esempio che i dati sui CV emessi (capitolo 3) sono unicamente il risultato della applicazione delle relazioni sopra descritte, in virtù delle quali il numero dei certificati verdi spettanti dipende solo dall’energia riconosciuta come incentivabile (EI) in funzione del particolare tipo di intervento realizzato.



Sinteticamente, in formule:

ECV = EI = funzione della categoria di intervento e di EA
(per impianti entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007).



Tanto premesso, concludendo questa sezione dedicata alle modalità di calcolo del numero di CV da attribuire all’energia prodotta dagli impianti incentivabili, non ci si può esimere dal fare un brevissimo cenno alle recenti novità legislative sul tema. Il nuovo principio introdotto dalla Legge Finanziaria 2008 e dal suo collegato fiscale (L. 29/11/2007 n. 222), a beneficio degli impianti entrati in esercizio successivamente al 31/12/2007, consiste nel differenziare l’incentivo in base alla fonte rinnovabile. Il numero di certificati verdi riconosciuti, infatti, viene ad essere legato, oltrechè al tipo di intervento realizzato ed all’energia netta prodotta, al tipo di fonte rinnovabile che alimenta l’impianto: i CV vengono attribuiti moltiplicando l’energia riconosciuta come incentivabile (EI) per dei coefficienti differenti a seconda della fonte rinnovabile.




Sinteticamente, in formule:

ECV = K x EI

(per impianti entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007).
Tabella 1.2 – Coefficienti moltiplicativi per il calcolo del numero di CV da attribuire agli impianti entrati in esercizio dopo il 31/12/ 2007


FONTE _____________________________ coefficiente K
Eolica on-shore___________________________ 1

Eolica off-shore__________________________ 1,1

Geotermica _______________________________ 0,9

Moto ondoso e maremotrice_________________ 1,8

Idraulica ________________________________ 1

Rifiuti biodegradabili, biomasse diverse da
quelle di cui al punto Successivo___________1,1

Biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli,
di allevamento e forestali, ottenuti nell’ambito di intese di filiera,
contratti quadro, o filiere corte____________1,8

Gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione
e biogas diversi da quelli del punto precedente_______0,8



Periodo di riconoscimento e periodo di validità

Il periodo di riconoscimento dei certificati verdi, inizialmente fissato in otto anni, è stato in un primo tempo elevato a dodici anni dal D.Lgs. 3/4/2006 n. 152 e la Legge Finanziaria 2008 ha chiarito che tale prolungamento si applica a tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio tra il 1/4/1999 ed il 31/12/2007. La medesima Legge Finanziaria 2008 ha altresì disposto che l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili in impianti entrati in esercizio in data successiva al 31/12/2007 possa godere dei CV per un periodo di quindici anni.

I certificati verdi hanno validità triennale: quelli rilasciati per la produzione di energia elettrica in un dato anno (anno di riferimento dei CV) possono essere usati per ottemperare all'obbligo introdotto dall’art. 11 del D.Lgs 79/99 relativo anche ai successivi due anni.

Prezzo

Il valore dell’incentivo, cioè il prezzo dei certificati verdi, si forma sul mercato in base alla legge della domanda e dell’offerta. Le transazioni dei CV possono avvenire mediante contratti bilaterali o attraverso una piattaforma di negoziazione costituita presso il Gestore del Mercato Elettrico.
Sia per fornire agli operatori indicazioni utili ai fini della valutazione del possibile prezzo di collocamento dei loro certificati verdi, sia per coprire una domanda inizialmente superiore all’offerta, il D.Lgs 79/99 ha stabilito di assegnare i CV anche all’energia rinnovabile prodotta dagli impianti CIP 6/92 entrati in esercizio dopo il 1/4/1999. Il prezzo di offerta di tali certificati da parte del GSE, che li immette sul mercato esclusivamente attraverso la piattaforma del GME, è detto prezzo di riferimento.
Prima della Legge Finanziaria 2008 il prezzo di riferimento dei CV era calcolato come differenza tra l’onere di acquisto da parte del GSE dell’elettricità prodotta dagli impianti CIP6/92 alimentati da fonti rinnovabili ed i proventi derivanti dalla vendita di tale elettricità. La Legge Finanziaria 2008 ha introdotto una nuova modalità di calcolo del prezzo di offerta dei CV del GSE: a partire dal 2008 essi sono collocati sul mercato a un prezzo, riferito al MWh elettrico, pari alla differenza tra 180 € / MWh ed il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica definito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas in attuazione dell’articolo 13 comma 3 del D.Lgs 387/03, registrato nell’anno precedente e comunicato dalla stessa Autorità entro il 31 gennaio di ogni anno.

Fonti rinnovabili e rifiuti

Secondo l’originaria definizione del D.Lgs. 16/03/1999 n. 79, erano considerate fonti rinnovabili e dunque potevano godere dei certificati verdi:

“il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici”.

Incentivazione delle fonti rinnovabili con i Certificati Verdi. Bollettino al 30/06/2008 8 Il D.Lgs. 29/12/2003 n. 387, recependo la definizione dell’art. 2 della Direttiva 2001/77/CE, include tra le fonti rinnovabili esclusivamente le seguenti:

“eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. In particolare, per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.

giovedì 3 giugno 2010

CLIMA POLITICO ITALIANO E ORIENTAMENTI ELETTORALI

Ringraziamo Demos & pi per i dati che andrete a vedere in seguito sulla situazione politica italiana.

ATLANTE POLITICO - XXII ATLANTE POLITICO

Rilevazione periodica, realizzata per il quotidiano La Repubblica, sul clima politico italiano e sugli orientamenti elettorali.

Gli indicatori sullo stato di salute del governo e della maggioranza sono al minimo storico, in questa legislatura. L'esecutivo e il premier si attestano poco sopra il 40%, nell'apprezzamento degli elettori. Il PdL è al 33%, nelle intenzioni di voto. Ma il Pd di Bersani, fermo al 27%, non sembra trarne vantaggio. Confermano i buoni risultati degli ultimi due anni Idv (8%) e Lega (12%), mentre l'Udc sale al 7%, recuperando voti dai due partiti maggiori. Nel gradimento dei leader, Berlusconi (43%) è superato da Fini (54%) e Tremonti (52%). Manovra economica bocciata dal 45% degli italiani. E' quanto emerge dall'Atlante Politico di Demos, pubblicato oggi da La Repubblica.





















NOTA METODOLOGICA

L'Atlante Politico è realizzato da Demos & Pi e curato da Ilvo Diamanti, insieme a Fabio Bordignon e Roberto Biorcio, con la collaborazione di Martina Di Pierdomenico. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 29 maggio - 1 giugno 2010 da Demetra (metodo CATI; supervisione: Giovanni Pace). Il campione, di 1046 persone, è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni.
Le stime sulle intenzioni di voto (curate da Roberto Biorcio) sono state realizzate tenendo sotto controllo la distribuzione territoriale, i caratteri socio-demografici e i precedenti comportamenti elettorali dei rispondenti (margine di errore di ± 3.1%).
Documentazione completa su www.agcom.it

mercoledì 2 giugno 2010

MESSAGGIO PER I FESTEGGIAMENTI DEL 2 GIUGNO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO


"L'Italia consolidi la sua unità, si rinnovi, divenga più moderna e più giusta"

"Un augurio affettuoso a quanti vivono e operano nel nostro paese per la festa che celebriamo insieme : festa dell'Italia che si unì e si fece Stato 150 anni orsono, festa della Repubblica che il popolo scelse liberamente il 2 giugno 1946". Inizia così il videomessaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la Festa della Repubblica.

"In questo momento, sentirsi nazione unita e solidale, sentirsi italiani, significa - ha aggiunto il Presidente Napolitano - riconoscere come problemi di tutti noi quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza in cui si dibattono, pesanti interrogativi per il futuro".

"Parlo dei problemi del lavoro e della vita quotidiana, dell'economia e della giustizia sociale. Stiamo attraversando, nel mondo e in particolar modo in Europa, una crisi difficile : occorre dunque un grande sforzo, fatto anche di sacrifici, per aprire all'Italia una prospettiva di sviluppo più sicuro e più forte. Per crescere di più e meglio, assicurando maggiore benessere a quanti sono rimasti più indietro, l'Italia deve crescere tutta, al Nord e al Sud. Si deve, guardando ai giovani, promuovere una migliore educazione e formazione, fare avanzare la ricerca scientifica e tecnologica, elevare la produttività del nostro sistema economico : solo così si potrà creare nuova e buona occupazione".

"Il confronto tra le opposte parti politiche deve concorrere al raggiungimento di questi risultati, e non produrre solo conflitto, soltanto scontro fine a sé stesso.

"Si discutano in questo spirito - ha sottolineato il Capo dello Stato - le decisioni che sono all'ordine del giorno; si scelga in questo spirito - nel Parlamento, nelle istituzioni regionali e locali e nella società - tra le diverse proposte che si dovranno liberamente esprimere"."Ci accomuni - ha concluso il Presidente Napolitano - un forte senso delle responsabilità cui fare fronte perché l'Italia consolidi la sua unità, si rinnovi, divenga più moderna e più giusta e si dimostri capace di dare il suo contributo alla causa della pace e della giustizia nel mondo.

Buon 2 giugno a tutti".