venerdì 21 ottobre 2011

Un pò di storia, luglio 2007


Noi giovani salentini di sinistra:


Lettera aperta di dimissioni da tutti gli organi dirigenti della SG e dei DS

La fase congressuale dei Democratici di Sinistra si è ormai conclusa da tempo. E’ stata vissuta in maniera intensa da tutti poiché la scelta da fare comportava una profonda riflessione e un notevole travaglio interiore.

La fase politica che viviamo e l’avvio del processo costituente del Partito democratico impongono a chi non si identifica in questo percorso delle scelte coerenti che non risultano certamente semplici.

A poco più di due mesi dal Congresso di Firenze, l’evolversi delle vicende politiche e i comportamenti della nostra dirigenza, sia a livello nazionale che locale, non fanno che confermare tutti i nostri timori riguardo la nascita del Partito Democratico e le contraddizioni che in tanti avevano denunciato lungo il percorso oggi appaiono ancor più evidenti.

Non si dà rappresentanza piena ai temi delle nuove generazioni, a cominciare da una pesante lotta al precariato e alle nuove forme di mercificazione del lavoro, fino a quelli delle libertà individuali.

E se il Pd nasce con lo slogan “il Partito per chi nel 2010 avrà 20 anni” e nel suo comitato promotore formato da ben 45 personalità non vi è neanche un giovane, è facilmente intuibile che per il nuovo partito le giovani generazioni sono ancora delle bandiere da esibire.

Nella provincia di Lecce l’esito del congresso SG è stato nettamente in controtendenza rispetto al dato nazionale: il 75% dei compagni e delle compagne ha detto NO al nuovo progetto, eppure dopo il 21 aprile abbiamo deciso di restare nella nostra organizzazione e prendere parte agli organi dirigenti, convinti che fino alla fine avremmo potuto lavorare sotto i simboli della SG e dei DS.

Però al termine del congresso i gruppi dirigenti hanno voluto accelerare il processo costituente ed hanno decretato che il 14 ottobre 2007 sarebbe stato l’ultimo giorno di vita del Partito.

Conseguentemente a questo, ma soprattutto all’esito della direzione provinciale (SG) del 19 giugno che ha visto lo scioglimento dell’esecutivo provinciale SG, ci siamo resi conto che è venuta a mancare l’agibilità politica che ci avrebbe consentito di lavorare serenamente.

Pur avendo i numeri per farlo, decidiamo di non procedere con un atto di forza nei confronti di chi non ha avuto rispetto per l’organizzazione, in quanto crediamo che continuare a portare avanti le lacerazioni interne emerse in questi ultimi mesi sarebbe una perdita di tempo per noi che vogliamo impegnare le nostre energie nella costruzione di una forza di sinistra e socialista e per i compagni che intendono proseguire la loro strada.

Ci spiace far notare come uno dei primi risultati della nascita del PD nel Salento sia stato il calo vertiginoso degli iscritti alla Sinistra Giovanile, che se appena due anni fa contava circa 800 iscritti, oggi è una forza del tutto marginale a livello provinciale con molti circoli sul territorio che sono letteralmente scomparsi e ci sorprende come i vertici dei DS e il segretario provinciale della SG non ne vogliano prendere atto.

A livello locale gli ultimi eventi e le continue polemiche tra i vari gruppi di potere dei DS e della Margherita ci hanno confermato come questa sia un’operazione verticistica che poco a che fare con la nostra visione della politica.

Per questo noi che abbiamo condiviso in questi anni l’esperienza della Sinistra Giovanile portando avanti idee e lotte, allestendo banchetti e raccogliendo firme, organizzando convegni e Feste de l’Unità, percorrendo tutte le vie cittadine in occasione delle campagne elettorali, abbiamo deciso di non partecipare a questo cantiere, ma di aderire con convinzione ad un altro progetto, quello della costruzione della Sinistra Democratica del ventunesimo secolo.

Il campo di una sinistra nuova, capace di declinare nel tempo moderno i temi della pace, dei diritti, del lavoro, della laicità, riteniamo vada costruito fuori dal PD.

È indispensabile in Europa, in Italia, nel Mezzogiorno, nel Salento!

Ci dimettiamo, a tutti i livelli, dalle funzioni dirigenziali dei DS e della SG e/o da semplici iscritti, per intraprendere un nuovo percorso ed immaginare un nuovo inizio con il movimento “Sinistra Democratica”, per rafforzare ed unire la sinistra e rinnovare la politica.

Auguriamo buon lavoro a quanti credono nel Partito Democratico, nella convinzione che ci rincontreremo da alleati.

Lecce, 2 luglio 2007

Sottoscrivono la lettera aperta i seguenti componenti delle direzioni provinciali e regionali della SG e dei DS, componenti della segreteria provinciale e regionale della SG, segretari di circoli di base della SG:

Sara Bianco (Surbo), Riccardo Buffelli (Salve), Selene Cabibbo (Collepasso), Luana Calò(Castrì di Lecce), Marco Cazzorla (Squinzano), Alessandro Conversano (Campi Salentina), Francesca De Pascalis (Soleto), Fabio Donnicola (Lecce), Nicolò Giangrande(Lecce), Patrizia Greco (Lecce), Luisa Greco (Cutrofiano), Pasquale Guido (Cutrofiano), Gilberto Indirli (Campi Salentina), Chiara Linciano (Galatone), Francesco Mignogna(Lecce), Maria Antonietta Pareo (Surbo), Alessio Pepe (Seclì), Ivan Ratta (Leverano),Francesco Russo (Soleto), Mimmo Saponaro (Veglie), Pasquale Spagnolo (Cutrofiano),Arianna Tafuro (Trepuzzi), Massimo Toma (Monteroni di Lecce), Nando Vergari (Cutrofiano), Paola Vergine (Carmiano), Angelo Zappatore (Nociglia).

sabato 15 ottobre 2011

UN PARADOSSO CHE FA SOGNARE di Laura Pironti SEL Cutrofiano


Già nel 5° secolo a.C. Zenone di Elea, ritenuto dai più come lo scopritore della dialettica, formulò i suoi paradossi. Dimostrazioni che, partendo da presupposti generalmente riconosciuti come validi, giungono a conclusioni contrastanti con l'esperienza.
L’eleate elaborò le sue tesi nell’ambito dell’impossibilità del moto, ma queste possono essere calate perfettamente nell’esperienza odierna. Il nostro sistema politico.

Viviamo in un epoca in cui la politica è urlata, esagerata, millantata.In realtà, essa è “solo per alcuni”. Da qui, dunque l’antinomia: la res-publica, “la cosa di tutti” concessa solo a pochi. Per fato, per contingenza o forse a causa di forze maggiori o semplici scelte?

Ecco, il paradosso si ripropone: vicende politiche come clamorosi bombardamenti incastrati in una disinteressata a-politicità giovanile.

Quella che dovrebbe essere guida per determinare la condotta degli uomini, modalità di stare insieme tra loro, di riorganizzare un presente in vista di un futuro credibile ovvero l’Arte di governare le società, in verità è ferma, imprigionata, mercificata.

Qualcosa però si muove, anche se silenziosamente, a discapito delle antitesi presocratiche e al di qua degli schermi chiassosi e delle esplosioni mediatiche. Ci sono i bisbigli di un popolo giovane, inarrestabile ed attivo che non accetta la politica solo come contesa dei leader.

Sono i ragazzi che credono nel movimento, nella continua ricerca mettendosi in discussione. Confidano nella democrazia e nel potere della cultura. Essi fanno domande senza dare troppe risposte. Rilanciano sacri valori dell’inviolabilità della vita, della centralità della persona che invece, troppo spesso è “reificata”, minacciata dal totalitarismo dei valori di scambio, dall’economia e, a volte, dalla politica stessa.

Sono i ragazzi del Sud, quelli che hanno intorno bellezza incredibile e che vivono nella luce e nei colori ma allo stesso modo sono intrappolati nel cemento, nello scempio quotidiano, dove tutto diventa difficile. Tirare avanti, studiare, fare una famiglia è quasi impossibile. E come se non bastasse questi stessi ragazzi, si dice, “se rimangono, lo fanno perché sono rassegnati, sfiduciati, cinici e apatici, perché non sanno fare niente”. Infatti, prima la diaspora delle braccia, ora quella delle menti meridionali svuotano la terra del sole. E qui rimane il silenzio.

Ecco perché i giovani del Sud bisbigliano, mormorano. Lo fanno ancora tra di loro, nelle piccole sezioni di partito, tra i quartieri, nei taciti paesotti di provincia. Ma ci credono e sono pronti a urlarlo.

Così, sogno un paradosso nuovo.. mentre attorno quasi tutto decade, s’impoverisce, muore, il Sud rinasce.

Laura Pironti
SEL Cutrofiano

domenica 9 ottobre 2011

VOLGARE AGGRESSIONE VERBALE IN CONSIGLIO COMUNALE DEL VICE SINDACO ALLA CONSIGLIERA DI MINORANZA.


Nell’ ultima seduta del Consiglio Comunale di Cutrofiano del 30 settembre u.s. , si è consumata una delle più brutte pagine della Istituzione.

Il Vice Sindaco nonché Assessore alla Cultura, Masciullo Nicola del PDL, perde il controllo dei freni inibitori e su una interrogazione della Consigliera di Minoranza, Maria Lucia Colì, sui tagli all’ orario scolastico delle scuole elementari attuato dal governo Berlusconi, dapprima la offende pesantemente sul lato personale ( “…ho scoperto che qualcuno vicino a te avrebbe bisogno di essere educato …”) e professionale ( “… dice di insegnare ”ed altro ancora) , e poi, più in generale, offende la condizione femminile , facendo ricorso a luoghi comuni di natura maschilista ( “… le donne, specialmente, quelle che rodono sono peggiori di tutte le altre cose!”) che denotano non solo la mancanza di rispetto delle Istituzioni ma anche un involgarimento generale del ruolo che rappresenta.

D'altronde, il Vice Sindaco è colui il quale, in Consiglio Comunale, usa riferirsi al nostro Presidente della Regione con l’ appellativo di “Rikki”, ed è figlio della cultura berlusconiana che si è caratterizzata , in circa vent’anni, per la involuzione del concetto della donna , la inciviltà del dire e l’ imbarbarimento del linguaggio.

La perfomance del Vice Sindaco si è consumata nella più totale indifferenza del Sindaco nonchè Presidente del Consiglio, Rolli, UDC, protagonista di una conduzione sfacciatamente di parte e verso il quale si nutrono forti dubbi sulla capacità di conduzione dei lavori dell’Assise, che ha favorito il comportamento di chi, dimenticando di trovarsi in un Consiglio Comunale , pensa di parlare ai crocicchi di sobborghi malfamati .

La confusione politica della maggioranza consiliare formata da UDC, PDL e PD sta mettendo in evidenza oltre la incapacità politica di governare il Paese ( istituzione di nuove tasse, fallimento della 39^ Mostra artigianale, disinteresse per il territorio) anche un involgarimento dei luoghi istituzionali.

La Sezione di Sinistra Ecologia e Libertà di Cutrofiano esprime la propria solidarietà alla Consigliera Comunale Colì Maria Lucia e condanna qualsiasi forma di aggressione finalizzata alla soppressione del dibattito politico, strumento indispensabile per la crescita democratica.

Cutrofiano 5 ottobre 2011

Il coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà

martedì 4 ottobre 2011

I CENTO GIORNI FALLIMENTARI DELLA MAGGIORANZA DI CENTRO_DESTRA E DEL SINDACO ROLLI



Cutrofiano : I CENTO GIORNI FALLIMENTARI DELLA MAGGIORANZA DI CENTRO_DESTRA E DEL SINDACO ROLLI

Alle dichiarazioni del Sindaco contenute nel comunicato stampa del 26 settembre u.s., risponde la minoranza consiliare, guidata dal consigliere Tarantini.

Nella smania di autocelebrazione il Sindaco:

1) dimentica il fallimento della 39^ Mostra dell’Artigianato figulo cutrofianese che per anni è stata il fiore all’occhiello dell’estate salentina, con una importante ricaduta economica oltre che per gli operatori della stessa anche per l’indotto. L’organizzazione dell’evento di quest’anno, gestita dalla giunta Rolli, si è dimostrata catastrofica perché, dopo la pomposa inaugurazione con il Presidente Casini, si è completamente disinteressata del prosieguo, lasciando gli operatori in balìa di sé stessi;

2) Dimentica di aver introdotto nuove tasse per i cittadini di Cutrofiano aumentando la TARSU del 10% e introducendo l’addizionale IRPEF, senza una effettiva necessità, disattendendo gli impegni assunti nella campagna elettorale di maggio.

3) Dimentica l’ambiente: nonostante i tanti proclami sulla salute dei cittadini cutrofianesi e sulla salvaguardia del territorio martoriato da interventi estrattivi, non ha previsto un solo euro in Bilancio, manifestando,invece, la volontà di rivisitare il contributo che una nota ditta del settore versa al Comune, perché interessata a nuove superfici di scavo, considerato che l’ultimo ampliamento concesso è in via di esaurimento;

4) Racconta falsità alla stampa e ai cittadini su una presunta situazione debitoria dell’Ente: il Sindaco per giustificare queste esternazioni, riferisce di due richieste di somme di denaro avanzate all’ Ente, una della Sud Gas SRL e l’altra di un professionista incaricato per la redazione del PIRP, richieste assolutamente infondate , come ammesso dallo stesso Sindaco in sede di seduta della Giunta comunale nelle delibere di incarico a due professionisti per opporsi ad esse: delle due l’una o racconta bugie alla stampa e ai cittadini o ai suoi assessori.

La verità è che il Sindaco Rolli non ha ereditato debiti di alcun genere dalla precedente Amministrazione e oggi , per nascondere le proprie incapacità amministrative e coprire il proprio immobilismo, non trova di meglio che gettare fango su chi lo ha preceduto.

Sarebbe opportuno, invece, che il Sindaco Rolli esponesse alla cittadinanza una sua idea di Governo della città sui tanti problemi esistenti, come sono stati evidenziati anche dalle ultime notizie dei mass-media, anziché denigrare l’operato altrui, attività, quest’ ultima, in cui si è sempre distinto.

Cutrofiano 4 ottobre 2011